Caffè Concerto, i mobili ‘pagati’ quasi 300mila euro finiranno in magazzino

Il Comune li ‘acquistò’ come riscatto di un credito

Il Caffè  Concerto

Il Caffè Concerto

Modena, 15 novembre 2018 - I vecchi mobili del Caffè Concerto ‘acquistati’ dal Comune per 275mila euro? Finiranno presto in un magazzino. Si chiude sostanzialmente in questo modo la polemica sul ‘baratto’ esplosa in primavera, nel periodo in cui veniva lanciato il bando per la gestione del popolare locale in piazza Grande. A ‘svelarci’ il destino di gran parte degli arredi interni è il progetto vincitore della gara presentato dalla Rrem che, come spiegato nei giorni scorsi dall’amministratore della società Gustavo Criscuolo, «prevede nel 2019 un importante restyling interno con la rimozione del bancone e la creazione di un open space». E a domanda precisa sui vecchi mobili non ci sono dubbi: «Non ne terremo quasi nessuno, tranne alcune strumentazioni in cucina». Sia chiaro: i nuovi gestori della Rrem sono liberi di fare ciò che vogliono ed è normale che il loro obiettivo sia creare un Caffè Concerto moderno sotto ogni aspetto.

Casomai, il discorso riguarda la scelta dell’amministrazione, che prima di aggiudicarsi un mobilio un po’ datato (e che diventerà sempre più obsoleto negli anni) poteva attendere la conclusione del bando e poi fare tutte le valutazioni del caso. A scanso di equivoci: il Comune, come già scritto nei mesi scorsi, non ha sborsato risorse liquide ma ha riscattato un credito di 275mila euro - che vantava verso la proprietà precedente per utenze non pagate - barattandolo con degli arredi. Andare a contenzioso, infatti, non garantiva la piena riscossione del denaro, meglio piuttosto – l’idea del Comune – assicurarsi qualcosa di concreto subito. In teoria sarebbe stato fatto anche un piccolo affare in quanto, sempre secondo l’amministrazione, il mobilio era valutato 327 mila euro da una perizia, circa 50mila euro in più rispetto a debito/credito cancellato.

Tradotto, non ci sono state uscite messe a bilancio. Nonostante ciò, un quesito sorge spontaneo: non sarebbe stato meglio – in presenza soprattutto di allestimenti datati – capire la reale volontà del futuro gestore? Se il mobilio non fosse risultato gradito – come in effetti è successo – tornava come giusto alla Modena Food. Successivamente il Comune avrebbe potuto recuperare il credito che magari, in seguito a un saldo a stralcio, sarebbe diventato inferiore, ma comunque pari a una disponibilità economica da impiegare in altro modo, sicuramente non comprando arredi che magari verranno sì riutilizzati altrove, ma più probabilmente finiranno in un magazzino. Oltretutto traballa anche la volontà – spiegata dall’allora assessore Giacobazzi in Consiglio – di mettere tutti i partecipanti al bando sullo stesso livello, assicurando ai vincitori arredi già approvati dalla Soprintendenza, evitando così chiusure prolungate dell’attività.

Come mai? I nuovi gestori, prima di realizzare il vero restyling nel 2019, dovranno in ogni caso aspettare il via libera della Soprintendenza sul progetto complessivo. Non era forse più agevole inserire a bando un’intesa ‘a tempo’ tra i vincitori della gara e la Modena Food per un mantenimento dell’attuale allestimento fino all’effettiva sostituzione e restituzione ai legittimi proprietari? Arredi a parte, sale intanto l’attesa per la riapertura ufficiale al pubblico del Caffè Concerto prevista per sabato mattina alle 7.30.