Calci e pugni a una ragazza incinta Madre e figlio finiscono in manette

Gli imputati hanno 50 e 28 anni, la vittima è la compagna del giovane. Sono stati i vicini a denunciare

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Oltre un anno di insulti, botte, privazioni, minacce. Anche in questi ultimi sette mesi, nonostante lei, la vittima, aspettasse un bambino. Sono stati arrestati venerdì notte dai carabinieri mamma e figlio, 50 e 28 anni residenti a Vignola. Entrambi, lei disoccupata e lui guardia giurata presso una agenzia di vigilanza avrebbero per lungo tempo maltrattato la vittima, compagna del giovane. La ragazza, subito dopo l’arresto di mamma e figlio da parte dei carabinieri di Vignola, è stata trasportata al Policlinico per gli accertamenti sanitari, volti a capire anche le condizioni del bambino che porta in grembo. Sul suo corpo della donna, infatti, erano ben visibili i segni delle violenze che era costretta a subire ogni giorno. Secondo quanto emerso dalle testimonianze anche dei familiari della vittima, poi sentiti dai militari e che per primi si sarebbero rivolti alle forze dell’ordine per chiedere aiuto, la giovane era costretta a chiedere il permesso alla suocera - che la teneva sotto controllo - per ogni cosa, anche per guardare la televisione.

Venerdì notte a chiamare però i carabinieri, dopo l’ultima aggressione ai danni della ragazza sono stati i vicini di casa che avrebbero assistito ad una terribile scena: calci, pugni e schiaffi contro la ragazza incinta, che sarebbe stata colpita anche con un mestolo da cucina. Secondo le indagini, condotte in tempi record dai militari la situazione andava avanti da tempo, almeno dal dicembre 2021. I due sono stati ammanettati con l’accusa di maltrattamenti e lesioni. Ieri mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere, mamma e figlio, difesi rispettivamente da Stefania Ascari, Giacomo Tognetti e Lorena Ricchi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice Pirillo ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere essendo numerosi gli indizi di colpevolezza a loro carico. "Il problema della violenza di genere è serissimo ed è importante capire come agire nel modo migliore – sottolinea l’avvocato Stefania Ascari. La vicenda andrà ovviamente chiarita nelle sedi opportune".

v. r.