REDAZIONE MODENA

Caldo eccezionale. La città sfiora i 30 gradi. E al Cimone è già record

Temperature estive, autunno latitante. In vetta ottobre senza precedenti: 18 gradi. Oggi sarà una domenica rovente. "Clima sopra la media ancora per giorni".

Caldo eccezionale. La città sfiora i 30 gradi. E al Cimone è già record

Caldo eccezionale. La città sfiora i 30 gradi. E al Cimone è già record

Se fossimo nel 1970 sarebbe pieno luglio. Invece siamo nel 2023 ed è il 7 ottobre: cinquant’anni dopo, il clima è completamente cambiato e, nonostante sia formalmente autunno, la temperatura sfiora i 30 gradi.

Caldo eccezionale in città, e non solo, con una domenica che si preannuncia da record storico.

Tutta colpa – o merito, per chi ama l’estate – del ciclone subtropicale, un corridoio di aria bollente che arriva dal Marocco. Una situazione che, nel breve termine, non è destinata a rientrare nella normalità: di fatto, non ci sono nubi all’orizzonte.

"Fino a metà settimana le temperature rimarranno molto al di sopra delle medie stagionali" spiega Alessandro Bruscagin, esperto di previsioni del tempo. "L’autunno è latitante, non si vedono al momento segnali di cambiamenti importanti. E anche di notte, nonostante il calo, le temperature restano anomale. Questo anticiclone africano – puntualizza Bruscagin – è fuori da ogni scala, da ogni regola".

Lo sanno bene al monte Cimone dove all’inizio della settimana è stato registrato il record storico sfiorando i 18 gradi in vetta.

E anche ieri le centraline di MeteoSestola hanno registrato valori davvero inusuali per l’Appennino modenese, dove in questo periodo in passato c’erano almeno dieci gradi in meno e due anni fa – il 78 ottobre 2021 – addirittura era già caduta la prima neve al Passo Radici allertando i mezzi spartineve della Provincia a San Pellegrino.

Ieri, invece, sono state rilevate sulla cima del Cimone temperature minime di più 11,4 gradi e massime di 14,8.

Se questa prolungata estate è gradita per il movimento turistico degli escursionisti e per il risparmio energetico (una rarità in Appennino i termosifoni ancora spenti a metà ottobre), preoccupa il perdurare della siccità, con numerosi torrenti appenninici ridotti a rigagnoli a causa della mancanza di precipitazioni da un mese.

Anche la stagione della raccolta funghi pare sia durata meno del solito proprio a causa della siccità nei boschi.

Il caldo eccezionale sta causando uno stravolgimento di flora e fauna, oltre che delle nostre abitudini.

g.p.