VINCENZO MALARA
Cronaca

Campus all’ex Fonderia Corni: "Spazi funzionali e sostenibili. La costruzione è stata complessa"

La società Supernova risponde alle critiche mosse da Sunia, Sicet e Udu: "La posizione è strategica". Sull’aspetto dei due edifici di 6 e 7 piani la proprietà precisa: "Abbiamo ridotto il consumo di suolo"

Il rendering del Campus X

Il rendering del Campus X

Modena, 23 maggio 2025 – Riconoscibilità urbana, comodità, sicurezza e sostenibilità. Ruota intorno a questi quattro concetti la risposta della società Supernova, proprietaria e sviluppatrice del campus ‘CX Modena’ nell’area ex Fonderia Corni, al centro di critiche sia dal punto di vista estetico che sui prezzi degli alloggi per studenti, giudicati "eccessivi" dai sindacati degli inquilini (Sicet e Sunia) e dall’Udu (l’Unione degli studenti). In vista dell’inaugurazione del prossimo settembre, la proprietà ribadisce le caratteristiche importanti dell’intervento urbanistico, che prevede residenze temporanee per universitari e giovani professionisti (366 posti letto, alcuni a canone convenzionato) e 34 camere per soggiorni brevi, oltre ad una prima parte di parco pubblico con area sport per oltre 5mila metri quadrati.

"Il progetto delle residenze temporanee – spiega Supernova – nasce con l’obiettivo di ampliare l’offerta abitativa rivolta a studenti e giovani lavoratori a Modena, proponendo spazi funzionali, servizi di nuova generazione e un’attenzione concreta alla sostenibilità". Ripercorrendo la genesi dell’intervento, in particolare la sua vocazione sociale e rigenerativa di un contesto urbano problematico, la società sottolinea che "la costruzione ha fatto seguito a un’importante operazione di bonifica, che ha restituito valore ambientale e sicurezza al sito, rappresentando il primo passo concreto verso la sua rinascita. L’area presentava difatti criticità ambientali e urbanistiche all’atto dell’acquisizione nel 2019, essendo rimasta in stato di abbandono per oltre 20 anni".

Rispetto a chi giudica il campus lontano dalle sedi accademiche, Supernova ricorda che "l’area si trova a soli 2 chilometri dall’Università, una distanza facilmente percorribile: meno di 10 minuti in bicicletta e circa 25 minuti a piedi. Valore aggiunto è la vicinanza alla stazione ferroviaria, a soli 7 minuti a piedi. Il centro città è raggiungibile sia attraverso il sottopasso della stazione, percorso più rapido, sia passando per Via Montalcini". Sull’aspetto dei due edifici, di 6 e 7 piani, non particolarmente apprezzati da una buona fetta di cittadini, la proprietà precisa che i volumi sono "una scelta che ha consentito di ridurre il consumo di suolo e ampliare la superficie destinata al verde pubblico, che nella seconda fase di rigenerazione arriverà ad oltre 15mila metri quadrati. L’architettura è compatta e funzionale pensata per dare dignità e presenza urbana a un’area dimenticata per decenni, mentre gli spazi interni garantiscono una fruizione fluida. L’assenza di balconi e la limitazione delle aperture dirette verso l’esterno – aggiunge Supernova - rispondono a criteri precisi: garantire la sicurezza degli ospiti, ottimizzare l’efficienza energetica degli impianti centralizzati e mantenere un decoro urbano".

Per rendere più accogliente il campus, soprattutto per i più giovani – continua Supernova - ,"le facciate sono animate da ‘pennellate’ che reinterpretano in chiave contemporanea i colori della tradizione modenese". A inquadrare, e impreziosire, l’intero intervento – dice ancora la società – "è la sua sostenibilità: dal grande parco pubblico con area sport, alle residenze progettate secondo i criteri ‘Nearly Zero Energy Building’ con pannelli fotovoltaici e solari in copertura e impianti ad alta efficienza energetica".