Campus universitario, proposta bocciata

Il centrodestra incassa il no della maggioranza "E’ già previsto un progetto per ampliare quello in via Campi"

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È nato da un ordine del giorno proposto da Lega Modena, poi respinto dal Consiglio comunale, il dibattito che ha visto confrontarsi l’idea di un progetto per realizzare un campus universitario modenese, sostenuta dai proponenti l’odg (con Lega anche Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia), e quella di ateneo diffuso, condivisa dai gruppi di maggioranza, che hanno rilevato come Unimore non fosse stata coinvolta nell’elaborazione della proposta del campus. L’ordine del giorno, presentato da Stefano Prampolini, ha ottenuto il voto a favore dei proponenti. Contrari i gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica) mentre si è astenuto il Movimento 5 stelle.

Nel presentare la mozione, il consigliere Prampolini ha detto che un campus universitario, realizzato sul modello di città come Milano e Torino, "porterebbe alla città e all’università una maggiore attrattività e un aumento di studenti, con ricadute economiche positive", ricordando che sul territorio comunale sono presenti "aree scarsamente utilizzate idonee per la realizzazione di un campus da integrare con impianti sportivi". L’ordine del giorno invitava, quindi, il Comune a studiare un progetto di campus universitario da proporre agli organismi competenti, insieme a Unimore e alle associazioni imprenditoriali, e da candidare al Recovery Fund, considerando però che "qualora non fosse possibile accedere ai fondi europei, Modena e le sue istituzioni hanno la forza economica necessaria per attuare ugualmente il progetto". A sostegno della proposta, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) per la quale l’ordine del giorno "dà una visione di futuro di cui i nostri ragazzi hanno bisogno, specialmente ora". Il campus, inoltre, risponderebbe a una "necessità che Modena aveva già prima della pandemia e che ora si è fatta più forte, perché tutti ci siamo resi conto di quanto i luoghi accoglienti siano importanti per l’apprendimento, la socialità e lo scambio".

Pur condividendo l’importanza di una discussione sul tema, Federica Venturelli (Pd) ha contestato sia il metodo ("si chiede al Comune di agire per conto dell’Università e senza specificare in quali aree potrebbe sorgere il campus"), sia il merito ricordando che esiste già un patto sottoscritto da Comune e Unimore che prevede una serie di azioni per far crescere l’Ateneo modenese che, comunque, anche nel corso dell’emergenza ha incrementato il numero di iscritti. Per la consigliera sarebbe più opportuno "concentrare gli sforzi per realizzare quanto già contenuto nell’accordo quadro che prevede un policentrismo dei luoghi di studio e di cultura all’interno del contesto cittadino, e lo stesso vale per gli alloggi studenteschi, da realizzare negli immobili inutilizzati già presenti in centro, come in via Bonacorsa. Mentre è previsto un grosso investimento per la riqualificazione e l’ampliamento del campus, già esistente, di via Campi".