Emergenza sicurezza a Modena, "le denunce ci sono a Canalchiaro"

Manuel, un residente: "Io stesso ne ho presentate diverse"

Manuel, residente in Canalchiaro

Manuel, residente in Canalchiaro

Modena, 16 giugno 2018 - «Dalle istituzioni ascoltiamo dichiarazioni errate; come quella che non sono state presentate denunce contro i nomadi che terrorizzano commercianti e residenti di Corso Canalchiaro ma non è vero. Solo io, come libero cittadino, ne ho presentate due ai carabinieri relative a ben cinque episodi tra il 2016 e il 2017. Le date delle denunce sono di maggio e luglio 2017 e riportano aggressioni che ho subito, tentativi di estorsioni e pure furti. Dopo le denunce mi hanno lasciato in pace ma li vedo mentre continuano ad infastidire altre persone».

A parlare è Manuel, un 33enne che vive da sempre, praticamente, in centro storico. «Incappo in questi personaggi praticamente tutti i giorni – spiega – e con me hanno smesso appunto di essere minacciosi ma non vivo solo io qua. Quel che dispiace è sentir dire che i cittadini non denunciano perchè io le querele le ho presentate, e non sono l’unico». Il tema è noto: ovvero la presenza della famiglia di nomadi che si aggirano da anni in corso Canalchiaro e che, solo due giorni fa, hanno derubato un anziano. La problematica è finita anche al centro del comitato per la sicurezza in prefettura. Anche i titolari di un negozio di abbigliamento intervengono: «Noi abbiamo chiamato vigili e carabinieri più e più volte hanno sempre verbalizzato gli interventi. Quel che dispiace è che ora questa parte di centro rischia di risentirne».

E uno storico commerciante insorge a sua volta: «Ho presentato denuncia poco tempo fa dopo che mi hanno distrutto le vetrate del negozio e dai filmati del locale accanto si notava chiaramente uno del noto gruppo. Sulla querela ho indicato che mi minacciavano con frasi neppure velate: «Ti brucio il negozio» e questo – racconta – solo perchè non volevo farli bere davanti al negozio o perchè mi ero permesso di allontanarli, visto che consumavano senza pagare». Così invece Paolo, il gelataio: «Io mi sono recato in questura dopo l’estate per denunciare i continui passaggi minacciosi del gruppo. Sono sempre nudi, ubriachi e molesti e anche se non rubano rappresentano un problema serio per tutti noi».

E’ dello scorso anno poi l’eposto inviato a forze dell’ordine, sindaco e prefetto da parte dell’amministratore condominiale della Galleria Incontro Dehoniana. Nel documento si lamentava: «Lo stato nel quale ci veniamo a trovare come esercenti di via Canalchiaro in merito alla presenza del “clochard” rumeno fastidioso. Tale personaggio è spesso alticcio, e alcune volte arriva alle mani con altri. Il problema incancrenito ci pone in una situazione assurda, cioè di avere questo personaggio che continuamente questua sulla soglia della porta del nostro negozio che apostrofa con frasi ingiuriose e offensive, arrivando anche alla blasfemia, chi non contribuisce alla sua richiesta di offerte».

Alla fine dell’esposto si chiedeva alle autorità competenti di intervenire per risolvere la situazione.