"Cantiere fermo da mesi Disagi e bonus a rischio"

Lo sfogo della progettista che segue la ristrutturazione col 110% di un condominio: "Attendiamo Enel per spostare i cavi, nessuno lavora ma il ponteggio va pagato"

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"Sono cinque mesi che i lavori sono fermi. Nonostante le varie sollecitazioni, la situazione non cambia, l’impresa non riesce a portare a termine l’intervento e nel frattempo comunque i ponteggi devono restare montati e di conseguenza devono essere pagati". Si definisce esasperata e preoccupata la progettista cui è stato affidato, da un condominio situato in una delle laterali di zona Pezzana, l’intervento sull’immobile per la ristrutturazione con il bonus del 110%. "I lavori sono stati completati su tre facciate – spiega la geometra –. Resta fuori la quarta facciata, sulla quale l’impresa edile non riesce a intervenire in quanto vi sono una serie di cavi riconducibili all’Enel e ad una compagnia telefonica che non consentono agli operai di completare il lavoro. Un anno fa abbiamo presentato la richiesta per usufruire del bonus. I tecnici Enel hanno fatto il sopralluogo che è stato pagato, ma nonostante le sollecitazioni ancora non sono intervenuti per spostare quei cavi che impediscono la tinteggiatura dell’ultima facciata. La conseguenza è che il lavoro è tutto bloccato, con gli inevitabili disagi a carico dei residenti ma soprattutto con il prevedibile rincaro della somma che dovranno pagare, visto il ritardo nel completamento dell’opera. Sono cinque mesi che comunque stanno pagando un ponteggio che non viene utilizzato".

A questa situazione si aggiunge un’altra preoccupazione evidenziata dalla professionista: "Sono sempre più gli istituti di credito e le associazioni che hanno chiuso la piattaforma ai fini della cessione del credito: esiste quindi il concreto rischio di perdere il bonus per tale intervento. Il che dà adito a un ulteriore scenario preoccupante: se nessuna realtà provvederà alla cessione del credito, l’impresa edile potrebbe rischiare di fallire e i clienti, ossia i residenti, di dovere tirare fuori personalmente i soldi dell’intervento, facendo fronte ad una spesa che non era certo quella preventivata. Non possiamo essere penalizzati da tempistiche bibliche in merito alle quali non abbiamo alcuna responsabilità.

Più volte dall’Enel mi hanno detto che i lavori erano stati assegnati in subappalto ma ancora nessuno è venuto a spostare quei cavi. E purtroppo non siamo gli unici in questa condizione".

Interpellata al riguardo, E-distribuzione (società del Gruppo Enel gestore della rete elettrica di media e bassa tensione) fa sapere di essere "dispiaciuta per disagio dovuto a un disguido tecnico. Abbiamo prontamente ripreso la pratica in questione e programmato i lavori richiesti che verranno eseguiti nei prossimi giorni". Inoltre, l’azienda elettrica precisa che "il ritardo sugli interventi da eseguire è di circa un mese secondo la normativa vigente".

Maria Silvia Cabri