ALBERTO GRECO
Cronaca

Cantieri bollenti, il nodo orari: "Impossibile iniziare all’alba. E’ contro le norme anti rumore"

Betti (Ance): "I regolamenti comunali sarebbero da cambiare e rendere più flessibili". Moscariello (Cna): "C’è chi impiega tre ore ad arrivare al lavoro, dovrebbe viaggiare di notte". .

Betti (Ance): "I regolamenti comunali sarebbero da cambiare e rendere più flessibili". Moscariello (Cna): "C’è chi impiega tre ore ad arrivare al lavoro, dovrebbe viaggiare di notte". .

Betti (Ance): "I regolamenti comunali sarebbero da cambiare e rendere più flessibili". Moscariello (Cna): "C’è chi impiega tre ore ad arrivare al lavoro, dovrebbe viaggiare di notte". .

I rischi collegati all’esposizione ai raggi del sole riguardano non solo anziani e fragili, ma anche quei lavoratori che si trovano ad operare all’aperto, come addetti all’agricoltura, alla logistica, all’edilizia, con i cantieri edili che, approfittando del bel tempo, lavorano a pieno regime. Questo porta con sé la necessità cruciale di gestire il rischio legato al calore, rispetto al quale la Regione Emilia-Romagna (lo hanno fatto anche altre tra cui Sicilia, Puglia, Calabria, Lazio e Toscana ndr) è intervenuta con un’ordinanza urgente n. 150 del 30 giugno 2025, valida dal 2 luglio al 15 settembre 2025. L’obiettivo prioritario, che ha visto il consenso ed il favore anche delle associazioni datoriali, è coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative.

"Questo testo – spiega Stefano Betti (nella foto), neo presidente Ance Emilia Area Centro - si distingue dalle ordinanze adottate in altre regioni, anche per l’attività di sensibilizzazione svolta da Ance Emilia-Romagna nella fase di gestazione. L’ordinanza, infatti, agisce come un meccanismo di tutela che spinge le imprese ad adottare soluzioni specifiche (come la riorganizzazione degli orari e la creazione di zone d’ombra) che rappresentano quella più efficace alla gestione del problema. Inoltre, l’atto regionale accoglie una richiesta importante di Ance Emilia, specificando che le interruzioni lavorative dovute al caldo possono configurare una causa di forza maggiore ai fini del cronoprogramma degli appalti (purtroppo solo) pubblici, escludendo l’applicazione di penali, un passo avanti per tutelare sia i lavoratori che le imprese. Rimane irrisolto il tema legato all’anticipo dell’inizio dell’orario di inizio di lavoro, in quanto la concreta applicazione di questa misura si scontra con i vigenti regolamenti comunali che pongono limiti acustici e di orario alle attività di cantiere nelle prime ore del mattino".

Un problema questo che trova condivisione anche da parte di Cna. "A livello locale, - dice Adelio Moscariello, responsabile Cna Costruzioni Modena - abbiamo chiesto ai sindacati la possibilità di fissare l’orario di lavoro dalle 5.00 alle 15.00, con pause di ristoro di 10 minuti ogni ora dalle 12.30 in poi. A questo scopo è necessario che i singoli comuni prevedano però delle deroghe ai regolamenti sul rumore, una questione che avevamo già portato sul tavolo costituito dalla Provincia. Un intervento di questo tipo consentirebbe di evitare "spezzatini" orari difficilmente praticabili: come si potrebbe altrimenti pensare di costringere i lavoratori, e gli stessi imprenditori, ad aspettare in situazioni tutt’altro che confortevoli, spesso e volentieri lontani chilometri da casa, per tre ore e mezza prima di riprendere le attività di cantiere?". Su questo si è già speso il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, che ha già adottato un’ordinanza per consentire l’attività dei cantieri temporanei o mobili nel rispetto dei limiti di rumore ambientale vigenti nei giorni feriali dalle 6, mentre le attività con l’impiego di macchinari e attrezzature rumorose nei cantieri temporanei o mobili, a partire dalle 7 del mattino. "Auspichiamo – aggiunge Betti - che altri Comuni si attivino in tal senso". "La nostra associazione - commenta Sergio Mucciarini, presidente Lapam Confartigianato Edilizia – si è espressa per sostenere la necessità di applicare le norme già esistenti in materia di sicurezza in situazioni ad alto rischio nei cantieri edili. Questo consente una flessibilità nell’organizzazione dell’orario di lavoro e crediamo che sia il modo corretto di affrontare l’attuale situazione ad alto rischio perché permette valutazioni efficaci in base alle circostanze, garantendo comunque sempre la sicurezza degli operatori e delle imprese".