
Operaio al lavoro in un cantiere
Modena, 3 luglio 2025 – “Speriamo di trovare una giusta sintesi in modo che non servano più ordinanze dell’ultimo minuto”. Il presidente Fabio Braglia commenta l’ordinanza regionale in vigore dal 2 luglio al 15 settembre. Il provvedimento vieta il lavoro in esposizione prolungata al sole, dalle 12.30 alle 16, nei settori agricolo, florovivaistico, nei cantieri edili e affini (compresa la posa asfalti) e nei piazzali della logistica.
Il nodo critico resta lo stop alle 12.30 nelle giornate ad alto rischio individuate dal sito worklimate.it, che rende difficile svolgere un turno pieno. “È da un anno e mezzo – sottolinea Braglia – che la Provincia di Modena assieme ai sindacati Cisl Cigl e Uil, gli enti preposti ai controlli ed alla vigilanza e le parti datoriali di rappresentanza stanno elaborando un protocollo calore per tutelare lavoratori, aziende e territori in virtù di un cambiamento climatico che per i mesi estivi oramai ha la costante di picchi di calore significativi”.
Purtroppo, prosegue Braglia, “non siamo ancora riusciti ad arrivare ad una sintesi su tutte le criticità portate dalle parti sul tavolo, ma il lavoro fatto è stato lungo, minuzioso ed importante”. L’ordinanza della Regione “su alcuni punti si discosta un po’ da quanto emerso dal nostro lavoro, ma lascia spazi per poter trovare ancora qualche accordo operativo territoriale rispetto a punti importanti quali le pause e gli orari”.
In particolare, il modello modenese puntava a garantire l’intera settimana lavorativa anticipando l’orario dalle 6 alle 14 (si legga il box di fianco). “Spero, conclude il presidente della Provincia, “che il confronto tra le parti possa continuare per trovare una giusta sintesi e soprattutto che si possa chiudere il protocollo in modo che non servano più le ordinanze dell’ultimo minuto”.
Anche la Cisl, pur plaudendo all’ordinanza regionale, con sanzioni per i trasgressori, chiede di salvaguardare il ’modello Modena’. “È un buon punto messo a segno anche grazie al contributo della Cisl regionale. Ora, però, non disperdiamo l’importante lavoro fatto sino ad oggi con la Provincia, diamoci contromisure permanenti”, è l’appello di Domenico Chiatto, segretario generale aggiunto della Cisl Emilia Centrale, con una lunga esperienza nel settore edile, titolare della delega alla salute e sicurezza, commenta.
“L’ordinanza – aggiunge Chiatto – riprende, per certi aspetti, il percorso avviato al tavolo convocato dalla Provincia”. Per esempio, quando prevede la possibilità di sospensione delle penalità in caso di ritardi nei cantieri, collegabili ai picchi di calore. Più in generale, “in questi quattro mesi di confronto, con la mediazione del Presidente Fabio Braglia, abbiamo costruito un modello condiviso tra sindacati e una parte delle associazioni di categoria, che può ora diventare base per un protocollo regionale strutturale, non più solo una misura emergenziale. Un protocollo che può essere reso operativo con gli accordi territoriali”. Fondamentale, secondo Chiatto, “anche il ruolo dei Comuni, molti dei quali avevano già dato disponibilità a modificare i regolamenti locali per consentire l’inizio anticipato dei lavori o, dove possibile, il lavoro notturno nei cantieri pubblici”.
La Fillea Cgil Modena per bocca di Rodolfo Ferraro promuove l’ordinanza, ma chiede misure strutturali a livello nazionale: “La salute e la sicurezza del lavoratore vengono prima del profitto di aziende e imprenditori. Le attività più pesanti devono essere spostare alle prime ore del giorno o al tardo pomeriggio. Faremo il giro nei cantieri nelle ore più calde per verificare il rispetto dell’ordinanza”.