"Cantieri, trovare un gruista è impossibile"

L’allarme lanciato dal Collegio imprenditori edili: "Oggi è arduo reperire sia manovali che figure specializzate. E c’è troppa burocrazia"

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di Paolo Tomassone

"Oggi trovare un gruista con esperienza o qualcuno in grado di manovrare macchine in un cantiere è quasi impossibile". A poco contano gli incentivi del governo o le risorse che arrivano dall’Unione europea se non si trovano giovani specializzati che abbiano voglia di lavorare nelle imprese che costruiscono case o restaurano palazzi. Quello dell’edilizia è un settore in continua crescita anche a Modena (negli ultimi vent’anni si è registrato un aumento di oltre il 70% delle imprese iscritte alla Camera di commercio e a un incremento del 58% delle persone assunte), che rischia però di ’rallentare’ la sua corsa se non si trova urgentemente il modo per renderlo ’attrattivo’ ai più giovani. E per farlo c’è bisogno del contributo di tutti: dal governo alle associazioni di categoria, dalle imprese alle scuole fino alle amministrazioni locali. Se ne è discusso mercoledì sera alla tavola rotonda organizzata dal Collegio imprenditori edili dell’Emilia in occasione dei festeggiamenti per i primi cinquant’anni di attività (nella foto). Si tratta di un "momento delicato", come ha ricordato in un messaggio il presidente nazionale di Confapi, Cristian Camisa, quello che le imprese del settore stanno attraversando. "Le nuove sfide riguarderanno il Pnrr e la possibilità di coinvolgimento delle nostre industrie nei progetti che via via prenderanno forma". Dal governo Meloni, ha assicurato il presidente, sono arrivati segnali incoraggiati sul coinvolgimento dei "corpi intermedi" ai tavoli di lavoro dei prossimi mesi. Intanto sul territorio gli imprenditori edili ogni giorno si scontrano con una serie di problemi che rallentano e rischiano di mettere in crisi il loro lavoro. Tra tutti la burocrazia. "Siamo sommersi dalle carte – ha spiegato Anna Bacchelli, imprenditrice di seconda generazione entrata nell’azienda familiare – troppo spesso dobbiamo riprodurre documenti di cui i nostri interlocutori, in particolare chi effettua le verifiche e i controlli, è già in possesso".

L’eccessiva burocrazia è sbagliata, come ha detto l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Modena, Andrea Bosi, ma ci sono "strumenti che devono essere in grado di tutelare il tessuto senza bloccare gli imprenditori, tutelare per esempio dalla concorrenza sleale e al tempo stesso tutelare l’amministrazione". Per Gianmarco Marazzi, laureato in ingegneria, lavora alla Ceag Calcestruzzi della famiglia, il futuro è a rischio per la "difficoltà a reperire sia i manovali sia figure più specializzate. Oggi trovare un gruista con esperienza è quasi impossibile". Secondo gli imprenditori a giocare un ruolo chiave è il sistema della formazione. Per questo occorre smontare il pregiudizio secondo il quale "lavorare in un cantiere è un’opzione di seconda scelta". Un concetto ribadito anche dal direttore del centro di formazione professionale Città dei ragazzi, Massimiliano Morini: "siamo in un territorio ricco di imprese che producono eccellenze, basti pensare quelle dell’automotive. Ma dobbiamo essere capaci di dire ai ragazzi che il lavoro tecnico ha un grande valore e che lavorare a un tornio, nel medio termine, ha più possibilità di essere assunto e ha maggiori soddisfazione economica".