«Caos case popolari: i criteri vanno cambiati»

Barcaiuolo (Fratelli d’Italia): «Le graduatorie parlano chiaro: pochissimi i posti per gli italiani. Aumentare gli anni di residenza per ottenere il beneficio»

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«Nell’assegnazione delle case popolari è necessario aumentare gli anni di residenza sul territorio». Sono le parole del candidato capolista di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali Michele Barcaiuolo (nella foto). «Se guardiamo la graduatoria Erp 2019 del Comune di Modena – spiega Barcaiuolo – possiamo notare su 836 posti meno di 200 sono destinati a cittadini italiani e, soprattutto, tra le prime 200 assegnazioni di edilizia residenziale pubblica solo 77 sono di nazionalità italiana. La stessa immagine la troviamo anche nella vicina Bologna: se guardiamo alle graduatorie, nell’elenco Erp-8 (2018), il 40,29% era italiano e il restante 59,71% immigrato e percentuali simili anche nella graduatoria vigente Erp-9 (2019), dove su 5.412 persone, solo 2.257 sono nati in Italia (41,70%) e ben 3.155 (58,3%) nel resto del mondo. Questo – continua – è il dato più incredibile che conferma ciò che ormai da diversi anni sosteniamo: i requisiti di ammissione devono essere corretti e i documenti che devono essere allegati alla domanda devono cambiare, ed è nostro interesse far rispettare le regole e soprattutto utilizzare al meglio le risorse sociali, come le case popolari, a chi veramente ha bisogno e a chi ha la piena titolarità di questo sostegno».

«Vogliamo proporre – continua il candidato – un regolamento normativo che cambia completamente la prospettiva e può diventare il punto di riferimento per la gestione delle case popolari, ispirandoci all’equità verso i cittadini di ogni origine e rispettosi dell’onestà senza sperequazione verso tante famiglie. Le modifiche essenziali alla legge regionale della Regionale dovranno essere due: il criterio di residenza che va necessariamente alzato dagli attuali 3 ad almeno 10 anni e la necessità per chi proviene da altri paesi di certificare il proprio patrimonio o il proprio reddito (soprattutto all’estero) esattamente come accade per i cittadini italiani», chiude l’esponente di Fratelli d’Italia.