Caporalato a Modena, decine di lavoratori sfruttati. Quattro indagati

Nel mirino cinque società che operano nel settore delle carni: contestata anche evasione fiscale per oltre 3 milioni di euro

Proseguono le indagini della guardia di finanza e della Procura di Modena

Proseguono le indagini della guardia di finanza e della Procura di Modena

Modena, 22 ottobre 2018 - Decine di lavoratori sfruttati, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni degradanti, questi i motivi che hanno portato, il 15 ottobre scorso, all’esecuzione del provvedimento di «Controllo giudiziario delle aziende», emesso dal Gip di Modena Andrea Romito su richiesta del procuratore dottoressa Lucia Musti, nei confronti di cinque società con sede nel modenese, operanti nel settore della lavorazione delle carni. Quattro le persone indagate, tra l’altro, per l’ipotesi di reato di «intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro».

Il provvedimento giunge all’esito di un’accurata attività investigativa svolta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Di Giorgio, che ha portato all’individuazione di una vera e propria «filiera di somministrazione ed utilizzo di manodopera», composta da aziende tra loro direttamente collegate.

In particolare, l’indagine svolta dai finanzieri del Gruppo Modena vede indagati quattro soggetti - ai quali sono contestati anche reati di evasione fiscale per oltre 3 milioni di euro complessivi – che hanno impiegato nelle rispettive attività produttive, tra il 2012 ed il 2017, sfruttandoli, numerosi lavoratori sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, approfittando del loro stato di necessità e di bisogno.

Trattasi di un provvedimento, quello del «controllo giudiziario», che allo stato rappresenta un unicum nel panorama italiano dalla legge sul Caporalato. Scopo del provvedimento emesso nei giorni scorsi è, quindi, quello, da un lato, di impedire la reiterazione di situazioni di grave sfruttamento lavorativo che sarebbero state poste in essere dagli indagati, dall’altro di porre le condizioni per regolarizzare le posizioni dei lavoratori sfruttati e garantire i livelli occupazionali.

Il Gip, ritenendo solido il quadro indiziario emergente dagli elementi raccolti dalla Gdf, ha accolto la richiesta della locale Procura della Repubblica ed ha nominato un noto commercialista bolognese quale unico custode di tutte le società coinvolte nella vicenda.