Carani, le immagini degli artisti abbelliscono l’esterno del cantiere

Progetto grafico di Exprimo. Le foto di Gaber, Fracci, Pavarotti, Milva sorridono con una promessa: ’Il tuo teatro torna vivere’

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SASSUOLO

Un omaggio alla città e ad uno dei suoi simboli più importanti, per ricordare il passato e guardare ad un futuro nemmeno troppo lontano. E se il futuro è quello, prossimo, che vedrà il Carani riaprire, a dicembre 2023, dopo il restyling finanziato dalla Fondazione che ha acquistato il teatro (chiuso dal 2014) e donarlo alla città, il passato è il protagonista, indiscusso, dell’allestimento con il quale testi e immagini, frutto di un progetto grafico di Exprimo, rivestono le pannellature che proteggono l’area di cantiere. Giorgio Gaber e Carla Fracci, Luciano Pavarotti e lo storico direttore Roberto Costi, Francesco Guccini, Solenghi e Lopez, Cochi e Renato, Milva e la Vanoni occhieggiano dalle immagini sapientemente ricomposte sotto quella scritta che recita ‘apertura dicembre 2023. Il tuo teatro torna a vivere’. Ed è più di una promessa. A sigillarla, nel corso di una cerimonia, breve ma sentita, cui hanno fatto da sottofondo i canti natalizi del Coro Polifonico del Duomo di San Giorgio diretto da Roberta Prandi, la Giunta al completo, le autorità civili e militari cittadine e soprattutto una folta rappresentanza della Fondazione che, costituitasi l’anno scorso, si è sobbarcata l’onere (e l’onore) di restituire alla città uno dei suoi simboli più identitari. E che, ha fatto sapere, nonostante sia al lavoro da tempo, non opererà da sola: sul sito della Fondazione c’è infatti una sezione dedicata a quanti volessero partecipare ad un progetto di restyling cui la Fondazione stessa ha già dato gambe in totale autonomia, mettendoci del proprio.

s.f.