"Carcere, pochi educatori ma bilancio positivo"

E’ un giudizio con più luci che ombre quello espresso dalla Camera Penale di Modena e dall’associazione ’Nessuno tocchi Caino’ insieme agli esponenti modenesi dei Radicali Italiani Pietro Borsari e Andrea Nicoli al termine di una visita ispettiva all’interno della casa circondariale modenese. "Una carenza rimane quella dell’area educativa e su questo può avere pesato la mancanza di un direttore stabile per lungo tempo – ha spiegato l’avvocato Tatiana Boni, responsabile dell’osservatorio carceri della Camera Penale - ci sono solo quattro educatori per 313 detenuti definitivi ma è positiva la convenzione con Unimore che dà modo anche ai detenuti di accedere ai corsi universitari". La delegazione è entrata all’interno delle sezioni. "Si tratta di una struttura penitenziaria che ha i suoi anni e che andrebbe riqualificata in diversi punti – ha aggiunto Boni - aspetto questo che dipende molto da fondi del ministero". Un altro neo è l’accesso al lavoro da parte dei detenuti, ancora, secondo l’osservatorio, riservato a pochi. Altro punto debole, comune però a quasi tutte le carceri italiane, è il sovraffollamento; sono 463 (di questi 313 definitivi e i rimanenti in misura cautelare) le persone detenute al Sant’Anna su una capienza regolamentare di 372. Attese lunghe dunque, anche di diversi mesi, per le richieste avanzate al magistrato di sorveglianza. "Il bilancio è sostanzialmente positivo dal punto di vista strutturale - ha aggiunto Roberto Ricco, presidente della Camera Penale – la manutenzione ci sembra buona in tutte le sezioni, i progetti e le attività educative sono in aumento e c’è un maggiore avvicinamento del mondo del lavoro al carcere". "Devo fare un plauso alla direzione e al comandante perché stanno gestendo l’istituto con serietà e professionalità – ha detto al termine della visita Sergio D’Elia, segretario di ’Nessuno tocchi Caino’ - c’è un’area sanitaria che è raro trovare in altre carceri italiane, parliamo di luce, pulizia e decoro". Emanuela Zanasi