"Caro bollette al Charitas Palestre e laboratori chiusi"

La protesta di uno dei familiari ieri all’incontro con i candidati forzisti "Tariffe tra le più alte in regione, serve una gestione più oculata"

Migration

di Gianpaolo Annese

"A Modena chi usufruisce dei servizi paga quote più alte che nella altre realtà della Regione. Tra l’altro adesso al Charitas potrebbero chiudere palestra e laboratori per i disabili a causa delle bollette alte". A segnalarlo è Stefano Forti, dell’associazione Prima gli ultimi, presente alla conferenza di ieri mattina di Forza Italia, che ha fatto ricorso al Tar per contestare il meccanismo di compartecipazione alle spese previste dal Charitas Asp, la struttura socio-riabilitativa che ospita un centinaio di disabili a Modena. "Nel 2019 sono andato a spulciare i regolamenti dei vari Comuni e ho scoperto che, applicando le tariffe a un ospite con Isee di 12mila euro, la tariffa giornaliera a Modena è di 40 euro (per 365 giorni sarebbe 14.600 euro, più del valore Isee), a Bologna 20 euro, a Reggio 16,80 euro, nei Comuni dell’Unione Terre d’argine 25,38. Il Comune di Modena non compartecipa come altrove, come mai?". I componenti dell’associazione lo hanno chiesto al Charitas che ha risposto spiegando che "l’Asp non è a conoscenza delle motivazioni che determinano tale quota e non è tenuta a conoscere i diversi regolamenti comunali". Nel merito Forti ha spiegato che in realtà il problema è stato reso noto nel 2018, nel corso di una riunione con i familiari degli ospiti nella quale è emerso che dal 2010 al 2017 "non sono state riscosse le quote di chi evadeva la retta, accumulando un debito di un milione e 800mila euro. Una posta che veniva indicata in bilancio alla voce ‘crediti esigibili’ fino a quando hanno capito che non si poteva più fare: hanno rimediato ipotecando gli immobili di proprietà per un milione di euro per pagare il fornitore di servizi". Conti appesantiti dunque. "Ci hanno appena comunicato – prosegue Forti – che le bollette sono stratosferiche, ci hanno detto che ‘potremmo essere costretti a riscaldare solo i luoghi di vita degli ospiti, rinunciando a palestre e laboratori’. Vi lascio immaginare l’importanza di palestre e laboratori per le persone disabili. Occorreva una migliore gestione a livello amministrativo".

Dal Charitas il presidente Mauro Rebecchi precisa che "non siamo noi a stabilire le tariffe fissate a livello comunale. Quanto al debito accumulato abbiamo voluto sempre garantire il livello dei servizi, stiamo regolarmente rientrando". Sul discorso bollette invece, prosegue Rebecchi, "stiamo studiando le modalità per contenere l’aumento inevitabile dei consumi, ma assicuro che tutti i servizi saranno garantiti ai nostri ospiti: si tratterà solo di razionalizzare gli spazi, utilizzando un ambiente magari al posto di due. Lo faremo anche per gli uffici amministrativi".