Piscine Dogali a Modena chiudono: "Luce e gas costano un milione di euro l’anno"

L’annuncio choc del presidente Paolo Belluzzi: "Stiamo lavorando per trovare nuove condizioni nella fornitura dell’energia"

Modena, 9 settembre 2022 - Dogali, s i chiude. "La situazione è difficile da tempo, ma le cifre raggiunte dal rincaro dell’energia degli ultimi mesi sono insostenibili". Così l’epidemia di bollette che sta colpendo il Paese, dalle famiglie alle attività commerciali, ha fatto una nuova vittima: da domani le piscine Dogali saranno chiuse al pubblico, a seguito della decisione di ieri mattina dell’assemblea dei soci. Per un impianto di questo tipo, particolarmente energivoro, "si tratta di un provvedimento inevitabile - spiega Paolo Belluzzi, presidente di Ssd Dogali - dovuto a un costo delle bollette energetiche insostenibile ma, speriamo, temporaneo: ci auguriamo infatti di riaprire la vasca da 25 metri e quella per l’infanzia entro il 1 ottobre. Preferisco chiamarla una ‘sospensione’".

Caro bollette, strutture per anziani in crisi: "Il riscaldamento non si può spegnere" - Modena, bollette esagerate: chiudono le piscine Dogali

Paolo Belluzzi
Paolo Belluzzi

Dopo un notevole aumento già a maggio, dal 2021, "durante il periodo estivo ci siamo trovati a dover registrare un aumento di quasi il triplo dei costi, e questo nonostante l’estate, quindi soltanto da un punto di vista dell’elettricità. La bolletta di giugno era di 16mila euro, quella di luglio di 39mila. Quella di agosto, da letture previsionali fatte da noi, dovrebbe superare i 40mila euro. Cifre fuori controllo, e questa era l’estate, ad acqua fredda. Adesso a settembre serve anche il riscaldamento, l’acqua deve essere a 26-27 gradi: per questo, per settembre, si può immaginare di rischiare una bolletta da 90mila euro". La previsione è che il costo dell’energia aumenti addirittura di quattro volte, passando da 250mila euro annui a circa 1 milione di euro. La prospettiva è intanto di cambiare il fornitore. "Non sarà semplice, dobbiamo chiudere i rapporti con il gestore e ripensare un modello organizzativo, gestionale e tecnologico delle attività. Abbiamo bisogno di qualche giorno, solo che oggi questo impianto, così com’è, costa tra i 2 e i 3mila euro al giorno e per fermare questa emorragia dobbiamo fermarci. Per questo, la riapertura dell’impianto coperto che era prevista per lunedì 12 settembre non avverrà, nonostante le attività nelle vasche da 25 metri e in quella dedicata all’infanzia fossero già state tutte programmate e le iscrizioni raccolte".

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Al momento, la piscina sta concludendo una parte dei lavori di efficientamento energetico, in accordo con l’amministrazione comunale. "E’ da valutare - aggiunge il presidente - se questo processo di efficientamento che stiamo mettendo in campo sarà funzionale sia alla vasca da 25 che a quella da 50, cosa che sarà molto difficile. Puntiamo almeno sulla vasca da 25, essendo quella che ha l’impatto sociale più forte, con corsi per bambini, anziani, fragili e disabili, le scuole. È la vasca della comunità". Chi ha pagato i corsi ha già ricevuto l’avviso dello stop temporaneo: in caso di mancata riapertura sono previsti rimborsi.

Di fronte alla chiusura di un impianto sportivo storico, quale è quello delle Dogali, tra i più grandi della regione, il presidente Belluzzi si esprime anche su come la crisi che stiamo vivendo può incidere sull’attività sportiva in generale. "Credo che il paese stia fortemente sottovalutando l’importanza di sostenere l’impiantistica sportiva, per le opportunità che crea, per la salute e per la crescita della comunità. Lo sport natatorio è sempre stato molto costoso, ma oggi è costosissimo: la famiglia di un ragazzo che fa nuoto paga sempre il doppio, forse a volte anche il triplo, di un ragazzo che fa calcio. Abbiamo aumentato leggermente gli abbonamenti, intorno al 10%, ad esempio una lezione è passata da 8,50 euro a 9. Ma c’è un limite oltre il quale non possiamo far ricadere sul cittadino il continuo aumento del costo dell’impianto".