Modena, arriva la casa delle sexy bambole. Insorge il quartiere

Apre la ‘stanza rossa’: ragazze di plastica in affitto

Le ‘pupe’ di plastica sono curate nei minimi dettagli per assomigliare il più possibile a ragazze in carne e ossa

Le ‘pupe’ di plastica sono curate nei minimi dettagli per assomigliare il più possibile a ragazze in carne e ossa

Modena, 29 novembre 2018 - Per alcuni rappresenta la nuova frontiera del sesso: un business che potrebbe allontanare le malattie e, in qualche caso, pure ‘le corna’. Per altri, invece, è un insulto della figura femminile, ‘incarnata’ in una bambola: parallelismo che da anni le associazioni in primis cercano di decostruire.

Quel che è certo è che l’avvento delle sexy bambole - o sex dolls - prima a Barcellona poi a Torino, fanno trasalire e infuriare i residenti di un piccolo quartiere modenese dove, nelle ultime ore, il titolare di un negozio vietato ai minori dei diciotto anni ha annunciato l’avvio del business. Di cosa stiamo parlando esattamente? Del ‘fenomeno’ che ha spopolato in Cina inizialmente e poi nel resto del mondo, con l’apertura di veri e propri ‘bordelli’ dove, al posto di ragazze in carne ed ossa, ‘accolgono’ gli ospiti focose bambole di silicone di ultima generazione.

‘Pupe’ di plastica – come le definiscono alcuni – curate in ogni minimo dettaglio e che possono essere affittate ad ore oppure acquistate. Ed è proprio quello che nei prossimi giorni avverrà a Modena. In via Cattaneo al civico 72, infatti, a pochi passi da una scuola è in procinto di aprire l’attività hot.

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I clienti potranno addentrarsi nel locale - un sexy shop a tutti gli effetti - per noleggiare le bambole ad un prezzo di circa 80 euro ogni mezz’ora o per acquistarle anche se le somme sono proibitive. Parliamo di bambole, infatti, dal costo di circa 1.500 euro. Ma pare che nel locale situato ai lati di una piccola ‘Agorà’ tra le palazzine sia stata ricavata anche una stanza rossa dove poter ‘consumare’, una volta scelta nel negozio la propria ‘compagna’ di plastica.

Situazione che fa insorgere commercianti e residenti del quartiere e, in generale, della città. «Fino ad ora questa era una zona tranquilla, tanto che mai abbiamo dovuto chiamare i vigilantes – afferma Maria Cristina Giberti – sinceramente mi reputo allibita. Nessuno ci ha interpellati ed ora temiamo di incontrare personaggi poco raccomandabili la sera».

Secondo una delle negozianti, Maria Rosa Morselli, sarebbe molto più ‘consono’ riaprire case chiuse tradizionali e non, certamente, bordelli di bambole. Qualche altro modenese non nasconde la curiosità in merito all’avvento delle Sexy-Dolls in città mentre i titolari di altri sexy shop lanciano un allarme: «Attenzione, perchè non tutti i prodotti vengono realizzati con materiale sicuro e di prima scelta».

C’è anche da dire che tra i residenti, qualcuno ha analizzato la situazione in chiave alternativa: «Perché no, magari grazie alla novità i tradimenti si azzerano. Insomma, di una bambola certo non si può essere gelosi». Le sexy dolls avevano inizialmente spopolato a Torino, con l’apertura della prima vera ‘palazzina’ a luci rosse dove poter noleggiare bambole sexy e ‘consumare’ nelle camere. Così come era nato, però, il progetto era anche naufragato: un’attività illecita di affittacamere, avevano decretato poi le forze dell’ordine, denunciando i titolari dell’esercizio.

Che però di recente ha annuciato una nuova apertura. Il mercato, a quanto pare, è fiorente da tempo e proprio a partire da Modena potrebbe subire ora un’ulteriore impennata.