Rotti gli indugi sono partiti i lavori di ristrutturazione della Casa della comunità Antonio Delfini, grazie ai fondi assicurati dal Pnrr. "È un impegno che ci siamo assunti con i cittadini, ovvero la creazione di un unico polo sanitario – afferma il sindaco di Cavezzo Lisa Luppi –. Il progetto si inserisce in una più ampia riorganizzazione sanitaria che va a formare una sorta di rete locale che comprende diversi servizi, dall’assistenza domiciliare a quella ambulatoriale. Il progetto si pone quindi in questo tipo di riforma e nasce dalla collaborazione tra il comune e l’azienda Usl".
L’intervento, del costo complessivo di 500mila euro, frutto della collaborazione tra comune di Cavezzo, proprietario della struttura, e l’azienda Usl di Modena, che l’ha ricevuta in concessione d’uso gratuito, va ad integrarsi con quello già realizzato e funzionante al piano rialzato dell’ala sud dell’edificio, dove è presente un’area destinata prevalentemente ai medici di Medicina Generale, risultandone così complementare. Con questo stralcio di opere, che ha preso il via nei giorni scorsi, sarà realizzata un’area materno-infantile, in cui troveranno sede il Consultorio, un Pediatra di libera scelta e la Pediatria di comunità; inoltre saranno presenti il punto prelievi con accettazione e l’ambulatorio delle cronicità con l’infermiera di comunità, per un totale di oltre 500 mq lordi di superficie complessiva, tra ambulatori, spazi amministrativi e locali tecnici. "Una volta terminati i lavori, nei primi mesi del 2024, e i successivi collaudi e autorizzazioni – dichiara Annamaria Ferraresi, direttrice del distretto di Mirandola – i cittadini del territorio potranno usufruire di una Casa della Comunità moderna e funzionale, in grado di soddisfare, insieme alle altre strutture, ai servizi territoriali del Distretto e alla rete ospedaliera, le esigenze di salute della popolazione".
Al primo piano della struttura, invece, per volontà dell’amministrazione comunale sono in fase di progettazione nuovi spazi destinati a soggetti del Terzo Settore e una sala civica, che potrà ospitare attività di formazione e di promozione dei sani stili di vita organizzate dalle associazioni. La contiguità degli spazi tra ambito sanitario e ambito sociale negli intenti dell’amministrazione comunale favorirà nuove sinergie, secondo un concetto ampio di welfare, inteso come creazione di risposte e opportunità, anche aggregative, per tutto ciò che riguarda il benessere delle persone.
Alberto Greco