Casa di riposo abusiva Donna a processo

Aveva trasformato la mansarda della propria villetta a schiera in una piccola residenza per anziani, chiedendo una quota di 1500 euro al mese ai parenti degli ospiti. Il problema, sostiene l’accusa, è che non aveva alcun titolo, abilitazione o autorizzazione per portare avanti la delicata attività.

Avrebbe dovuto essere ascoltata ieri in aula l’operatrice sanitaria 50enne della bassa modenese, accusata di abbandono di persona incapace. L’udienza però è slittata a febbraio a causa dell’assenza dell’imputata, impossibilitata a presenziare per problemi di salute. La difesa aveva chiesto per la donna il proscioglimento, ritenendo non vi fosse la volontà di ‘abbandonare’ o mal gestire gli anziani ospiti ma solo di permettere loro di essere accuditi, non avendo trovato celermente un posto in strutture accreditate. Quando la polizia municipale, all’epoca dei fatti (marzo 2019) era entrata nella casa della donna, aveva scoperto come i quattro anziani ospiti – tutte persone con forme di demenza gravi, allettate e non autosufficienti –, fossero ‘abbandonati a loro stessi’, sistemati in altrettanti letti in mansarda. Nel corso delle indagini è emerso anche come alcuni dei parenti dei quattro anziani non sapessero che la ‘Cra’ fosse abusiva. Nessuno di questi, però, si è costituito parte civile al processo.