"Casadei, artista solare e sempre giovane"

I Modena City Ramblers ricordano il musicista morto a 83 anni: "Grazie per la tua energia". Barbi: "A Balamondo non mancava mai"

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di Stefano Marchetti

Bastavano poche note e già ti sentivi sulla spiaggia, "Ciao, ciao, ciao, ciao mare...". A noi modenesi, che il mare lo vediamo col binocolo, Raoul Casadei, morto ieri a 83 anni contagiato dal Covid, ha sempre regalato l’allegria, la bonomia e – sì – la "Simpatia" della Romagna più solare, con i valzer, le polke, la mazurka di periferia e tutto quel repertorio irresistibile che profuma di piadina e sangiovese, e che ormai è entrato nell’immaginario comune. A Modena l’orchestra Casadei ha calcato i palchi dei grandi locali da ballo, le balere dove ci si stringeva nella danza e nascevano amicizie e amori, ma anche quelli delle feste dell’Unità, ritrovi di gente appassionata. Negli ultimi anni Raoul aveva lasciato il timone dell’orchestra al figlio Mirko che è stato anche fra i protagonisti della serata di Capodanno di due anni fa. E fra i modenesi c’è chi lo ha conosciuto molto da vicino. Come Andrea Barbi, estroso conduttore e intrattenitore, popolarissimo al pubblico tv. Negli ultimi due anni a Rimini ha presentato anche "Balamondo", il festival di world music diretto da Mirko Casadei. E Raoul non mancava mai. "La prima sera – ricorda Barbi – mi è venuto incontro e mi ha salutato con enorme entusiasmo: ‘Ascolta, ma sei sempre in televisione, ti guardo tutte le sere. Ma dove li trovi tutti quei personaggi che vai a intervistare?’. Sono rimasto davvero colpito: non immaginavo che lui mi conoscesse e che mi seguisse con tanto affetto. Abbiamo parlato a lungo nel backstage, e conservo nel cuore i suoi complimenti e i suoi incoraggiamenti". Raoul Casadei aprì l’edizione 2020 di "Balamondo", dando simbolicamente un colpo di gong. "Ogni tanto veniva di fianco al palco e mi chiedeva di riferire i suoi commenti ai cantanti che si stavano esibendo – aggiunge Barbi –. Per esempio, mi suggerì di dire a Irene Grandi che la trovava molto carismatica. Era un personaggio incredibile, brillantissimo e giovanissimo, anche alla sua età. Ci eravamo dati appuntamento per la prossima estate: speravamo in tempi migliori".

"Ragazzi, ma quella sera aveva in piedi le All Star... Era più giovane di noi", sorride Federico Alberghini, direttore della celebre Banda Rulli Frulli di Finale Emilia. Due anni fa Mirko Casadei invitò il gruppo a Cesenatico, per un concerto insieme alla sua orchestra e a Simone Cristicchi. E nel backstage, immancabile, arrivò Raoul. "Impazzì quando vide tutti i ragazzi vestiti da marinai con la maglietta a righe bianche e blu, come quella che spesso portava anche lui – racconta Alberghini –. Volle conoscere tutto del nostro progetto e della nostra musica. E si sedette in prima fila per assistere allo spettacolo. ‘Una cosa così bella non l’ho mai vista in vita mia’, mi disse, e fu un complimento per noi straordinario". Alla fine del concerto, poi, Raoul tornò a salutare i ragazzi: "E adesso andiamo tutti a mangiare i bomboloni!". Ma il pullman doveva ripartire per Finale...

Gioviale e accogliente, il re del liscio lo è stato con tutti, anche con i Modena City Ramblers che ieri lo hanno salutato sui social: "Abbiamo avuto la fortuna di conoscerti, di vedere i tuoi occhi pieni di musica solare, di assaporare tutta la tua energia e la tua umanità" , ha scritto il gruppo. E Franco D’Aniello (nella foto con Casadei) ha ricordato una mitica sogliolata nel ‘recinto’ di Raoul.

"Ciao Raoul, sei sempre rimasto un bambino: la tua musica ha fatto ballare e ridere felici milioni di persone", ha rimarcato Alberto Bertoli che, anche pensando al suo papà, invia a Mirko Casadei un abbraccio speciale: "Noi possiamo cantare le loro canzoni e tenerli vivi per sempre". Raoul incarnava perfettamente l’ospitalità e lo spirito romagnolo. E soprattutto il sorriso di questa terra bellissima, che continuerà a cantare e a ballare con lui.