"Casi al centro diurno, noi all’oscuro e mia madre è morta"

L’appello di Sandra Zoboli: "Sono stata informata il giorno precedente la tragedia, ma anche con le informazioni si combatte il virus"

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"Ho saputo che nel centro diurno che frequentava mia madre non solo era già morta una anziana positivia al Coronavirus, ma anche che un operatore risultava ricoverato all’ospedale sempre per lo stesso motivo. Il giorno dopo aver ricevuto la notizia, mia madre, che nel mentre era stata portata al Policlinico, è deceduta per il Covid-19. Nessuno prima di allora mi aveva informato dei contagi dentro la struttura". Fare informazione il più possibile, è esclusivamente con questa finalità che Sandra Zoboli ha deciso di raccontare la vicenda che ruota intorno al decesso di sua mamma. Una delle tante vittime dell’epidemia, Rina Garuti aveva 99 anni ed è venuta meno sabato scorso. "Non sono qui per fare polemiche inutili in un momento del genere, vorrei solo che la nostra vicenda possa essere utile affinché non si ripetano più dinamiche di questo tipo. Chiaro – aggiunge Zoboli –, non posso dire che se mia mamma non fosse andata in quel centro diurno per anziani che si trova in città allora non sarebbe morta. Ma di certo so che se avessi saputo dei contagi all’interno della struttura, allora non ce l’avrei più mandata. Credo che l’assenza di informazioni in merito sia stata una cosa grave". L’anziana, spiega la figlia, ha frequentato lo spazio per anziani fino allo scorso 9 marzo, poi le sue condizioni di salute, dopo una prima febbre che si abbassava con la Tachipirina, sono peggiorate al punto da rendere necessario un ricovero, fatto avvenuto il 18 marzo, mercoledì scorso. "All’inizio i medici non pensavano al Covid, sembrava solo una normale influenza. Il tampone ha dato esito positivo poco dopo l’arrivo in ospedale – dice la figlia della 99enne –. Mia mamma era sì anziana, ma prima di ammalarsi stava bene. Non ho potuto salutarla, è straziante. I medici, che sono stati straordinari, mi hanno detto che quando ha saputo di essere in isolamento ha detto loro di aver capito che si trattava del Coronavirus. Ne era consapevole. È tremendo, per questo credo che più si fa informazione e più si può contribuire ad evitare queste tragedie". Come detto, dei contagi dentro la struttura, Sandra Zoboli lo ha saputo all’ultimo: "L’ho scoperto perché sono stata io ad avvertire il centro sulla positività accertata, come ho fatto con tutte le pochissime persone che avevano visto di recente mia mamma. Inoltre, dopo il decesso, l’Ausl mi ha contattata chiedendomi se avevo frequentato mia mamma nell’ultimo periodo e confermandomi i casi di contagio nella struttura in questione". La figlia della 99enne deceduta allarga la questione anche alle istituzioni: "Chiedo che si mostrino più vicine a chi sta vivendo tragedie come la mia. Mia madre viveva in una casa Acer ed essendo risultata positiva, l’abitazione deve essere sanificata, igienizzata. Purtroppo da questo punto di vista non ho avuto alcun supporto, devo occuparmene io, senza alcun aiuto. Non ritengo che questo sia giusto, visto quello che è accaduto".

Francesco Vecchi