VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Caso Venturelli e la pista romena. “Alessandro sa che sono a Bucarest, non lo forzerò a tornare a casa”

La mamma Roberta al consolato italiano insieme con Marc Di Maggio, l’esperto di persone scomparse. “Ci sono diversi testimoni che lo avrebbero visto: i titolari di una birreria dicono di aver parlato con lui”

Modena, 8 novembre 2024 – “Siamo certi che Alessandro sappia della nostra presenza qui, a Bucarest. Vogliamo soltanto rassicurarlo: non ti forziamo su nulla Alle, vogliamo soltanto aiutarti”. Ieri mattina Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli, il 24enne sparito nel nulla nel 2020 si è recata nel consolato italiano di Bucarest insieme a Marc Di Maggio, tra i fondatori dell’associazione Nostos e cercatore di persone scomparse americano, che ha deciso di aiutare la famiglia Venturelli. Lo scorso 7 ottobre il giudice, nell’ambito dell’udienza per l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura, ha disposto una proroga di sei mesi al fine di effettuare ulteriori indagini sulla misteriosa scomparsa di Alessandro. Un colpo di scena legato a concrete segnalazioni di avvistamento del ragazzo a Bucarest, dove si trova ora mamma Roberta.

Caso Venturelli e la pista romena: gli appelli di Roberta alla ricerca del figlio Alessandro
Caso Venturelli e la pista romena: gli appelli di Roberta alla ricerca del figlio Alessandro

“Ci siamo recati al consolato italiano e abbiamo parlato con il referente e il commissario – spiegano Roberta e Marc – Ci hanno confermato di aver ricevuto diverse segnalazioni e si sono ‘mossi’ con la polizia rumena. Il commissario ha partecipato ad una riunione con la polizia di Bucarest ma ci hanno detto che le informazioni che abbiamo fornito, ovvero le testimonianze di varie persone le reputano ‘elementi’ incerti. Chiedono cose più concrete quindi, in sostanza, siamo noi a dover investigare. Ci hanno spiegato di doversi attenere a quelle che sono le regole della polizia rumena”.

Roberta, però, non perde la speranza. Appena arrivati a Bucarest Marc ha infatti incontrato un giovane senzatetto che gli ha parlato di Alessandro. “L’ho accompagnato a raccogliere bottiglie di plastica lungo la strada – spiega di Maggio – è in questo modo che i giovani senzatetto riescono a guadagnare qualcosa attraverso le associazioni. Parlando con questo giovane, dopo che gli ho mostrato una foto, mi ha confermato di aver incontrato Alessandro. Alcune ragazze poi – sottolinea – ci hanno fermato in una piazza dove io e Roberta andiamo spesso.

‘Ti conosco e so che state cercando Alessandro’ – mi hanno detto”. “Alessandro sa che siamo qua ma dobbiamo fargli capire che vogliamo aiutarlo – sottolinea ancora Roberta - i senzatetto hanno una problematica in comune; spesso si vergognano per quella condizione con le proprie famiglie ma noi non vogliamo forzare niente ma dargli un messaggio: siamo qua per aiutarti e rispettare le tue scelte, ti appoggeremo in qualsiasi percorso tu voglia intraprendere. Sappiamo che Alle è in uno stato confusionale – continua Roberta – e va aiutato”.

Sono due in particolare le segnalazioni fondamentali per portare avanti le ricerche. “I titolari di una birreria e di una tabaccheria ci hanno parlato di Alle. Lo hanno incontrato al pub per la finale degli europei: era ubriaco, ci hanno detto. Ci stiamo mettendo in contatto anche con una giornalista locale che ha promesso di aiutarci: vogliamo diffondere il video in televisione. Alle – rimarca Roberta – sono qua solo per aiutarti”.