Castelfranco: il neutro Schwa nei post social del Comune, è polemica

Scelto un linguaggio più inclusivo con il genere 'neutro'. Barcaiuolo: "Apoteosi del ridicolo"

Il grafema schwa

Il grafema schwa

Sta facendo discutere, a livello politico e non solo (fioccano infatti i commenti sui social), la scelta dell’amministrazione comunale castelfranchese di utilizzare, per "adottare un linguaggio più inclusivo" (questa la motivazione scritta sulla pagina Facebook ufficiale del Comune), il grafema chiamato tecnicamente "scevà" o "schwa" (una ’e’ rovesciata), con l’obiettivo di annullare le differenze di genere tra i nomi maschili e femminili.

Secondo un uso non supportato a livello linguistico, ma in voga attualmente a livello di simbolo, la ’e’ rovesciata rimanda infatti a un genere per così dire "neutro". Sul fronte del centrodestra piovono le critiche.

Ieri il consigliere regionale Michele Barcaiuolo, di Fratelli d’Italia, ha accusato in una nota: "La sinistra sta cercando di vuotare la nostra cultura a partire dalla lingua italiana. Credevo ci si sarebbe fermati alle storpiature al femminile…ma oggi siamo all’apoteosi del ridicolo". Dall’altra parte, le critiche di Barcaiuolo sono un invito a nozze per l’assessore Leonardo Pastore, che ribatte: "Già da mesi, sui post che si prestano, utilizziamo questo carattere. Nessuno di noi ha in mente di sostituirlo nel linguaggio ufficiale del Comune. Ma sui social sì. Gli amici della destra, del resto, perdono lucidità ogni volta che si parla di inclusione. Sono importanti le azioni simboliche".

m.ped.