Di corsa per i lavoratori della Castelfrigo: “Stanno lottando anche per noi”

L’operaio Mauro Gambaiani con gli occhi lucidi al traguardo dopo 60 chilometri: “Dobbiamo aiutare chi sta scioperando”

Mauro Gambaiani all’arrivo davanti alla Castelfrigo

Mauro Gambaiani all’arrivo davanti alla Castelfrigo

Castelnuovo (Modena), 28 dicembre 2017 - Ha tagliato il traguardo con un’ora di anticipo davanti ai cancelli della Castelfrigo accolto come un eroe dagli operai e dai sindacalisti giunti ieri al decimo giorno di sciopero della fame. Mauro Gambaiani, maratoneta di Fanano, ieri ha corso per 60 chilometri sotto la pioggia, fino al distretto delle carni di Castelnuovo Rangone in segno di solidarietà verso i 127 lavoratori licenziati dalle due cooperative in appalto alla Castelfrigo.

Dopo avere fatto tappa davanti all l’Inalca, la Suincom, l’Alcar Uno è arrivato infine nel piazzale di via Allende dove è stato allestito il presidio per la protesta. «Mi è venuta l’idea di fare questa ultra maratona in sostegno a questi ragazzi che stanno lottando per un posto di lavoro – ha commentatao con gli occhi lucidi dall’emozione – stanno lottando anche per noi, perché se riusciranno a fare qualcosa per eliminare il problema delle false cooperative diventerebbe importante per tutti perché ne va della dignità del lavoro».

Anche Mauro Gambaiani lavora in un’azienda per la lavorazione della carne, nel bolognese, ma è assunto direttamente e non tramite appalti esternalizzati. «Chi lavora dovrebbe essere assunto direttamente dall’azienda – afferma il maratoneta – ci devono guadagnare tutti, il dipendente e il datore di lavoro. Con la volontà si fa tutto, io ho fatto 60 chilometri sotto l’acqua, un altro deve mettersi d’impegno a fare il suo dovere, dalla politica agli imprenditori che dovrebbero pensare a uno di questi ragazzi fuori al freddo come a un figlio».

350 maratone alle spalle, la corsa di ieri per Mauro non aveva certo il lustro di Londra o New York ma il calore dei quel traguardo, racconta, è stato uno dei più belli della sua vita. «E’ stata molto dura psicologicamente – racconta – avevo paura di non arrivare, all’uscita del paese ho sentito che qualcuno mi ha detto: ‘bravo Mauro fai proprio un bel lavoro’ e mi è venuto da piangere».

E se l’emozione ieri è stata protagonista in via Allende la Cgil torna all’attacco. «Bene tutti gli attestati di solidarietà – ha dichiarato Umberto Franciosi, Flai Cgil – bene se alcune imprese si faranno avanti per cercare di collocare gli espulsi delle cooperative appaltatrici della Castelfrigo, ma permane sempre l’assordante silenzio di chi, queste imprese, dovrebbe rappresentarle, cioè le associazioni d’impresa sul tema degli appalti di dubbia legittimità».