Cavezzo, riapre la chiesa: «Il giorno più bello»

–CAVEZZO–

TUTTA la comunità di Cavezzo ha partecipato ieri alla cerimonia di riapertura della chiesa di Sant’Egidio e dedicazione del nuovo altare. Presente il vescovo di Modena-Nonantola Erio Castellucci. Quella di Cavezzo è una delle prime chiese tra le più lesionate riaperte dopo il sisma. I lavori sono iniziati il 28 febbraio 2017 e sono terminati il 23 maggio di quest’anno, 840 giorni contro gli 870 previsti. Il costo è stato di 2milioni e 343mila euro, per chiesa e campanile, quasi 40mila euro in meno del preventivo. «In pratica – ha detto l’architetto Carlo Blasi, uno dei progettisti che con il suo studio è stato chiamato per la ricostruzione di Notre Dame – costo, tempi e lavori sono stati inferiori a quelli programmati».

L’ASSESSORE regionale alla Ricostruzione, Palma Costi, ha fatto il punto sugli edifici di culto danneggiati dal sisma. «Più di 300 chiese sono state lesionate dalle scosse del 2012 – ha detto – 123 già riaperte, 312 milioni di fondi messi per recuperale. Da maggio ad ottobre di quest’anno altre 21 verranno restituite alla comunità più belle e sicure di prima». Dopo l’intervento delle autorità, è iniziato il rito di apertura della chiesa. Ministri, diaconi, sacerdoti e vescovo in processione si sono avvicinati alla porta della chiesa, Castellucci ha bussato e si è aperta. Durante la preghiera di dedicazione, l’altare è stato incensato, adornato e illuminato. Nella sua omelia il vescovo ha ricordato come la nostra vita sia caratterizzata da sofferenza e dolore, ma anche da lode e gioia. «Come nell’esistenza di Gesù – ha ricordato – c’è spazio per i 40 giorni di deserto e tentazione e per i 40 giorni dell’apparizione e incontro. In queste terre avete vissuto 40 giorni di paura, terremoto e precarietà. Ogni scossa sembrava che una parte della vita fosse terminata. Sono venuto a visitare questa chiesa nell’estate del 2015. Ricordo don Giancarlo che mi accompagnò sulla porta della chiesa ma non entrò perché vederla crollata era come se fosse venuta meno una parte della sua vita. Ma voi non vi siete arresi e siete ripartiti». Al termine della funzione, don Giancarlo nel ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per la riapertura della chiesa ha detto: «Oggi è il giorno più bello della mia vita». Ad accompagnarlo l’applauso dei fedeli.

Angiolina Gozzi