"Vivetela bene questa vita, vivetela felici. Come diceva Baden Powell: ‘Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri’". Con queste parole Masssimo Occhi, il papà di Fabio, il 21enne di Rovereto sulla Secchia il cui corpo è stato ritrovato senza vita lo scorso 3 dicembre a Barberino sul Mugello, si è rivolto ai tantissimi giovani presenti ieri nella chiesa di San Giuseppe per dargli l’estremo saluto. Una famiglia distrutta dal dolore che però ha saputo comunicare dignità e compostezza anche nel momento più difficile. Molte centinaia le persone presenti alle esequie: c’era tutto il mondo di Fabio, i suoi amici, i colleghi dell’Università (studiava Tecniche Agrarie a Bologna), gli scout che hanno animato con i canti la celebrazione e hanno ricordato tra le lacrime i momenti felici passati insieme, fino da quando erano lupetti. Tantissimi i giovani ma anche molti gli adulti che si sono stretti a papà Massimo, sindacalista della Cisl, a mamma Roberta e al fratello Lorenzo. Le esequie sono state presiedute dal parroco don Carlo Bellini e concelebrate dal vicario parrocchiale don Francesco, da don Alex parroco di Rovereto e dal suo predecessore don Andrea Zuarri, da don Antonio Dotti di Quartirolo e dal parroco di Limidi don Xavier. Nell’omelia don Carlo ha parlato dell’episodio del combattimento di Giacobbe: "La vita dell’uomo è fatta di gioie, soddisfazioni, progetti, ma anche di lotta, pure con noi stessi per scoprire chi siamo. Questo ferisce, ma alla fine la vittoria trionfa e sorge l’alba". La famiglia di Fabio ha poi rivolto un appello alla cittadinanza: "Con riconoscenza e gratitudine verso l’associazione Penelope Emilia Romagna che ci ha accompagnato in queste settimane e nei confronti di Al di là del muro che opera attraverso la prevenzione, suggeriamo a chi lo desidera di destinare loro un contributo, in memoria di Fabio".
Maria Silvia Cabri