Centri estivi 2020 Modena, costi di un mese? Fino a 800 euro

Rischio stangata per le famiglie: le misure anticontagio pesano. Anche 220 euro a settimana per il solo turno mattutino con pranzo

Dei bambini in un centro estivo

Dei bambini in un centro estivo

Modena, 4 giugno 2020 - Le stanno provando tutte per abbassare i costi. C’è chi organizza doppi turni escludendo però il pranzo in loco, chi chiede ai genitori di preparare la merenda da casa e chi riduce le ore delle attività con gli educatori. Avendo a disposizione un "tesoretto" da utilizzare in tempo di crisi – ammesso che dopo tre mesi di lockdown ci sia ancora qualcosa nelle casse – qualcuno è riuscito a limitare l’aumento delle rette per i centri estivi soltanto di alcune decine di euro alla settimana. Ma la maggior parte dei gestori, dalle polisportive alle cooperative sociali, dalle associazioni di volontariato ai privati, ha dovuto ritoccare il conto a carico delle famiglie fino al 30 e al 40%. I motivi sono ormai noti e scritti nero su bianco nelle linee guida di Governo e Regione che contengono misure severe e scrupolose per chi quest’estate vuole offrire attività educative e ricreative presso oratori, polisportive e centri estivi.

Regole necessarie per evitare il contagio da Covid-19 – come l’igienizzazione continua degli ambienti, l’obbligo del distanziamento fisico e quindi la suddivisione in piccoli e piccolissimi gruppi affidati a un educatore – che impongono però un numero maggiore di personale. È questa la voce che incide di più nei bilanci di previsione dei gestori. "Le direttive ci mettono davanti a una situazione problematica per le attività di quest’estate, ma sono anche una sfida a mettere in campo soluzioni innovative. Ma i numeri parlano chiaro se fino allo scorso anno il rapporto era di 1 educatore ogni 15 ragazzi, adesso il rapporto è di 1 educatore ogni 7 ragazzi. Tutto questo ha un costo" spiega Christian Canali, presidente della cooperativa Don Bosco, che gestisce il centro estivo a Formigine in collaborazione con le suore Figlie di Maria ausiliatrice e la parrocchia e quello di un’importante azienda del territorio. Per organizzare le attività di circa 500 ragazzi tra i 6 e i 14 anni, la cooperativa ha assunto 80 educatori e animatori.

E questo incide sulle rette che si aggirano sui 140 euro alla settimana, senza la somministrazione dei pasti, contro gli 80 euro dello scorso anno. Maggiorazioni rispetto il 2019 sono previste anche nei centri estivi presso le scuole d’infanzia di Domus Assistenza che ha inviato alle famiglie una comunicazione puntuale delle norme di sicurezza e dei costi che la struttura dovrà sostenere nei prossimi mesi. Qui per ogni bambino è richiesto un contributo di 220 euro a settimana per il turno mattutino con il pranzo e 185 euro a settimana per il turno pomeridiano con merenda. Domus Assistenza – spiegano nella circolare – partecipa al Bando conciliazione che consente alle famiglie con Isee fino a 28 mila euro di accedere al contributo comunale di 84 euro settimanali, che possono essere erogati al massimo per quattro settimane. Le famiglie possono inoltre utilizzare il contributo governativo (bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting) per frequentare il centro estivo. La cooperativa Gulliver sta raccogliendo le iscrizioni in questi giorni e non ha ancora un quadro preciso di quanto saranno costretti a ritoccare le rette: "Tutto dipenderà dal numer o degli iscritti" fanno sapere. In attesa dell’apertura ufficiale dei centri estivi prevista per lunedì 8 giugno, i conti li stanno facendo le famiglie che si troveranno a sborsare in alcuni casi fino a 800 euro al mese per ogni figlio.