Centro culturale islamico, acquistato un terreno a Veggia

L’ex mattatoio della frazione di Casalgrande è stato acquistato all’asta dalla comunità islamica di Sassuolo

Il presidente della comunità islamica Hicham Ouchim

Il presidente della comunità islamica Hicham Ouchim

Sassuolo (Modena), 27 gennaio 2018 - Il nuovo centro di culto musulmano potrebbe non essere individuato nel territorio di Sassuolo (qualche anno fa si parlava di via Regina Pacis), ma a Veggia. L’ex mattatoio della frazione di Casalgrande è stato acquistato all’asta dalla comunità islamica di Sassuolo. La notizia circola e suscita fermento in città. Si tratta di un’area di duemila metri quadrati utilizzata per la macellazione dall’ex salumificio Fiorini. Dismessa da oltre vent’anni, lo spazio di vicolo Rocca, proprio nel cuore della frazione casalgrandese, è finito in mano all’istituto vendite giudiziarie del tribunale di Reggio. Dopo anni di aste andate deserte, col prezzo ormai sceso ai minimi termini, ora è stata aggiudicata all’associazione islamica sassolese.

La comunità islamica non ha ancora partorito un progetto, ma ha comunque ben chiara un’idea d’utilizzo già illustrata mercoledì scorso nella loro sede di via Cavour a Sassuolo in un incontro al quale hanno invitato istituzioni, associazioni e realtà del territorio di Casalgrande. «Per ora l’unica cosa scritta nero su bianco è che l’area è nostra – spiega Hicham Ouchim, presidente dell’associazione islamica – Abbiamo spiegato cosa abbiamo intenzione di farci l’altra sera ed è stato un incontro positivo. La nostra idea è quella di allestire un luogo polifunzionale con aule didattiche e dove si possono svolgere diverse attività. Un posto aperto a tutti, senza distinzione di fede religiosa, che favorisca l’integrazione. Moschea? Assolutamente no, ce l’abbiamo già a Sassuolo. Quello di Veggia non sarà un luogo di culto».

Il primo cittadino Alberto Vaccari prova a tranquillizare i suoi cittadini che stanno raccogliendo le firme per dire no al centro di culto. «Mi risulta che non sarà un luogo di culto, bensì uno spazio ricreativo anche per favorire l’integrazione tra musulmani e cattolici – spiega – Ad ora non è stato presentato alcun progetto in Comune e non è il caso di creare allarmismi inutili. Inoltre, quest’area è classificata come di riqualificazione nel piano urbanistico e qualsiasi attività proposta deve essere valutata discrezionalmente dall’Amministrazione. Una moschea non sarebbe compatibile con l’assetto del piano regolatore e non avrebbe l’approvazione».