Modena, estate di super lavoro al Pettirosso. "L'ultima paziente è una cicogna"

In sei mesi il centro ha effettuato 3.800 salvataggi

In sei mesi il centro ha effettuato 3.800 salvataggi

In sei mesi il centro ha effettuato 3.800 salvataggi

Modena, 24 agosto 2019 - La cicogna è atterrata bruscamente in un giardino di San Felice, scontrandosi contro l’abitazione. «Era sfinita ma è stata subito soccorsa e visitata dai volontari del ‘Pettirosso’», assicura Pero Milani, responsabile del centro fauna selvatica modenese. E’ uno degli ultimi recuperi effettuati dal centro, che sta affrontando una estate di super lavoro: «C’è stata la procesione qui davanti, la gente per fortuna è molto sensibile e ci porta spesso animali feriti o in difficoltà», spiega Milani. Dal 1 gennaio di quest’anno dal Pettirosso sono stati recuperati circa 3.800 animali selvatici in tutta Italia, spesso con la collaborazione della Forestale.

Attualmente negli spazi di via Nonantolana ci sono 2mila esemplari, molti dei quali in attesa di essere rimessi in libertà. Tassi, istrici, uccelli, tra cui molti rapaci, caprioli, serpenti e perfino le linci, solo per fare alcuni esempi. «Negli ultimi giorni – osserva Milani – abbiamo recuperato 15 biacchi neonati in un cortile a Gaggio in Piano». Una estate caratterizzata da grandinate e temporali che hanno costretto gli operatori del Pettirosso - tutti volontari reperibili giorno e notte - a un impegno grandissimo. «I cambiamenti climatici hanno conseguenze sulla fauna selvatica che molte persone non possono nemmeno immaginare. Quest’anno, ad esempio, abbiamo meno caprioli ‘ricoverati’ poiché molti sono morti a causa della neve tardiva. Tanti cuccioli non sono sopravvissuti al freddo di marzo». Anche le grandinate hanno fatto danni: «Tanti gli animali feriti per i chicchi di grandine – dice – abbiamo perfino soccorso una targaruga con il carapace sfondato». Per non parlare dei piccoli di chirottero (pipistrello) arrivati al centro dopo i temporali.

Tornando alla cicogna, Milani spera si rimetta: «E’ un esemplare anziano – dice – a causa dei cambiamenti climatici ci sono cicogne che non migrano più in Africa ma sono stanziali perché gli inverni sono sempre più miti. Abbiamo trovato nidificazioni nel Ferrarese e nel Bolognese, a Modena ne ho viste alcune volteggiare nelle campagne». Quella recuperata a San Felice, come detto, è stata visitata da un veterinario volontario: «Voglio sottolineare che siamo tutti volontari e che il Pettirosso si avvale di venti veterinari soci volontari specializzati nelle varie specie. La fauna selvatica non è materia universitaria e qui vengono a studiare da vari atenei italiani e spagnoli».