‘Ceramica, l’energia prima della sostenibilità’

A Bruxelles il meeting dei rappresentanti delle industrie del settore: "Riduzione delle emissioni ostacolata dai costi di produzione"

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Si è conclusa ieri, a Bruxelles, l’edizione 2022 degli ‘European Ceramic Days’, evento che ogni anno riunisce i rappresentanti dell’industria europea della ceramica ed europarlamentari, funzionari e responsabili delle politiche dell’UE, favorendo il dialogo e la conoscenza delle tematiche di maggior attualità ed interesse.

Un momento di confronto importante, anche e soprattutto alla luce delle istanze che i produttori italiani hanno avanzato, e avanzano tuttora, nei confronti della Comunità Europea e di Cerame Unie, che riunisce i produttori industriali di piastrelle, ceramica sanitaria, laterizi, stoviglie, materiali refrattari, ceramica tecnica attivi in 29 nazioni europee. Tra gli eventi più rilevanti della 28° edizione del ’European Parliament Ceramics Forum (EPCF), l’intergruppo parlamentare dedicato alla ceramica europea presieduto dall’onorevole Elisabetta Gualmini, tre appuntamenti che hanno approfondito problematiche importantissime rispetto allo sviluppo del settore ceramico. Il primo ha trattato della revisione del nuovo regolamento comunitario sui materiali da costruzione, per il quale l’industria europea della ceramica è compatta nella richiesta di regole chiare ed univoche, tali da garantire il consumatore in fase di acquisto. Il secondo, dedicato all’applicazione del Fit for 55 – il programma europeo di interventi volti alla riduzione delle emissioni – ha visto il dibattito concentrarsi sul meccanismo dell’ETS e sulle forti criticità applicative nell’attuale situazione, caratterizzata da una crisi energetica che già da sé ha prodotto pesanti effetti sulle imprese. Il terzo e conclusivo panel si è tenuto ieri, e ha visto un focus sui percorsi di sostenibilità che l’industria ceramica europea ha già definito nella Roadmap al 2050.

"I necessari obiettivi di riduzione delle emissioni, pienamente condivisibili, devono tenere conto dei tempi di una transizione energetica che ha bisogno di molta ricerca e altrettanti investimenti", la linea dei produttori italiani di ceramica che, celebrata un paio di mesi fa la loro fiera di riferimento (il Cersaie) con numeri da record, si apprestano a chiudere un anno nel corso del quale, tra extracosti energetici, rincari dei prezzi della logistica e problemi di approvvigionamento di materie prime legate al conflitto, tuttora in atto, tra Russia e Ucraina, le criticità non sono mancate.