
"Entrano studenti, escono soldati. Vengono giovanotti, escono uomini. Come diceva ne ‘La scuola di Cavalleria’ Edmondo De Amicis. Un fil rouge mai interrotto testimonia come l’attività equestre abbia continuato a perpetrarsi sino ai giorni nostri".
Sono state queste ieri mattina le parole del Comandante per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna nell’ambito della cerimonia militare che si è svolta in piazza Roma, all’ombra dell’accademia per la ’Cavalcata del Bicentenario’, organizzata dall’Esercito Italiano per celebrare i 200 anni della Scuola di Cavalleria. I quattro binomi a cavallo, partiti da Venaria Reale, prima sede dell’Istituto di formazione, sono giunti a Modena, già sede della Scuola di Fanteria e Cavalleria dal 1863 al 1943. Ad attenderli, in piazza Roma, per la consegna del Tricolore e la cerimonia dell’Alzabandiera, svolta sulle note della musica d’ordinanza della Brigata Paracadutisti Folgore e alla presenza di una compagnia composta dal personale del Reparto Corsi, del Reggimento Allievi e del Reparto Comando dell’Accademia Militare, il Comandante, generale di Divisione Davide Scalabrin, il generale di corpo d’armata Lamanna, autorità militari e civili tra cui il sindaco e il prefetto. "Lo stendardo di cavalleria è simbolo di sacrificio – ha sottolineato il generale di corpo d’Armata Lamanna – il richiamo costante ai valori a cui facciamo riferimento nel nostro operare quotidiano. Questa è una circostanza unica: duecento anni di vita della scuola e dell’arma di cavalleria che ha visto ripercorrere nei due secoli tanti momenti importanti per la vita del paese e delle nostre forze armate. Una cavalcata epica partita all’inizio di questo mese che attraversa tappe importanti per portare I valori della cavalleria e del nostro paese". Il comandante della sezione cavalleria dell’accademia di Modena, capitano Giuseppe Covuccia ha sottolineato che "nel 1823 è stata fondata la scuola di cavalleria dell’esercito e la cavalcata attraversa sei città simbolo, tra cui Modena, sede della scuola di fanteria e cavalleria dal 1860 in poi". I cavalieri da Modena sono ripartiti alla volta di Siena. La ’cavalcata’ prevede il viaggio di due squadriglie (4 binomi a cavallo) lungo due itinerari: uno da Venaria Reale, prima sede dell’Istituto di formazione, l’altro da Lecce, attuale sede. Le tratte di snodano lungo percorsi coincidenti con le antiche vie consolari romane e convergeranno a Roma, in piazza di Siena, il 27 ottobre prossimo dove la Cavalcata del Bicentenario avrà il suo epilogo. L’iniziativa vuole ricordare la fatica, nella polvere e nel sudore, degli uomini e dei quadrupedi, nonché le gesta, i valori e le virtù fondanti dei Cavalieri dell’Esercito Italiano, affrontando un’impresa dai toni epici.
Valentina Reggiani