‘Check’ agli ingressi della Ferrari «Come stai? Viaggi in Lombardia?»

Il Cavallino Nello stabilimento cartelli con l’elenco dei paesi ’isolati’ per l’emergenza

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«Come sta in salute? Di recente è stato in Lombardia o in Veneto nei paesi inclusi nella ’zona rossa’?». Nessuna quarantena, ma ieri mattina i dipendenti Ferrari all’ingresso dello stabilimento di Maranello sono stati accolti da addetti alla sicurezza che hanno rivolto loro una serie di domande. Sono comparsi inoltre, nei vari ingressi dell’azienda, dei cartelli con l’elenco dei paesi lomabardo-veneti isolati per coronavirus, nei quali viene sollecitato il rispetto delle misure di sicurezza e precauzionali previste dalla normativa vigente. «Come richiesto dalle autorità locali – spiegano dall’azienda - i musei di Maranello e Modena sono chiusi, e la società ha vietato l’accesso ai dipendenti che sono residenti o che hanno visitato le aree interessate dal contagio». La Ferrari ha inoltre sospeso fino a successiva comunicazione «tutte le visite di esterni, inclusi i Factory Tour, così come tutti i viaggi di lavoro non strettamente necessari. La situazione è attentamente monitorata e verranno prontamente applicate e comunicate le nuove misure che si rendessero necessarie».

La Rossa ha ovviamente rappresentanze in Cina e a Honk Kong. In questo caso i dipendenti sono stati bloccati direttamente in loco dalle autorità cinesi, per cui non ci sono lavoratori rientrati da poco dall’Asia. Ma se anche fossero partiti prima dell’annuncio ufficiale dell’emergenza (al momento tuttavia non risultato lavoratori Ferrari in viaggio verso l’Italia) oggi sarebbe loro vietato l’accesso nello stabilimento maranellese e offerta la possibilià nei limiti del possibile di lavorare da casa. Ferrari off limits ovviamente anche per fornitori, clienti, ospiti esterni, anche qualora venissero da Paesi europei e non al momento non contagiati.

Anche in altre aziende del distretto ceramico comunque è stato alzato il livello di sicurezza. Alla Florim di Fiorano per esempio sono state adottare misure precauzionali per il personale in sede e per i viaggiatori. In particolare i viaggi in Asia sono stati sospesi dall’inizio di gennaio, quindi al momento non è stato necessario attivare quarantene per nessuno.

Anche da Modula, l’azienda di Salvaterra, nel Reggiano, che fa capo all’ingegnere Franco Stefani, riferiscono che i voli per la Cina sono stati bloccati a novembre: chi gestisce le filiali in Asia è tornato prima della fine dell’anno e non è più ritornato.

Gianpaolo Annese