"Chiavi di casa sparite, potrebbe averle l’assassino"

Il timore del fratello Matteo: "Mio cognato Nicholas ha paura, in casa c’è una bambina piccola e l’omicida è a piede libero"

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"Dove sono finite le chiavi di casa di mia sorella? Nessuno ci ha detto se sono state ritrovate o se sono andate distrutte nel rogo della macchina, insieme al suo corpo. Mio cognato Nicholas ha paura, soprattutto per la loro bimba di quattro anni, e anche mia madre vive nel terrore. C’è un assassino a piede libero, questo non va dimenticato, e potrebbe avere le chiavi di casa". Matteo Marzoli, il fratello di Alice Neri, la 32enne il cui corpo è stato trovato carbonizzato all’interno della sua macchina lo scorso 19 novembre, si fa portavoce del sentimento di paura e smarrimento, oltre che di dolore, che sta vivendo la famiglia tutta della giovane donna di Rami di Ravarino.

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"Nicholas teme per la loro sicurezza – prosegue Matteo – e sta pensando di cambiare la serratura di casa, per proteggere la piccola che già sta soffrendo tanto per la mancanza della sua mamma". Quella delle chiavi è un’incognita non ancora svelata dagli inquirenti. Alice doveva avere con sé le chiavi della sua abitazione a Rami così come, presumibilmente quella della casa di sua madre. Che fine hanno fatto? Distrutte dalle fiamme o qualcuno se ne è impossessato prima di dare fuoco alla macchina della giovane mamma? "Sono stato per la prima volta sul luogo in cui è stata ritrovata la macchina di mia sorella - racconta il fratello, più grande di 11 anni di Alice -. E’ stato molto duro per me. Vedere quel posto in fotografia sui giornali o nelle immagini alla televisione è una cosa; essere lì fisicamente è un’altra. Ho sentito il gelo dentro e fuori". "Conosco le zone della bassa, mi so orientare, e quel terribile venerdì di due settimane, dopo aver visto il luogo in cui la macchina di mia sorella è stata ritrovata, ho pure ipotizzato di esserci passato vicino. Ma, dopo esserci stato, di persona, mi sono reso conto che quel luogo era impossibile da trovare. Può arrivare lì solo una persona che conosce perfettamente la zona, perché è un vero e proprio labirinto senza uscita. Inoltre – aggiunge Matteo – dopo aver costatato quanto sia isolato, posso con ulteriore certezza affermare che Alice non si sarebbe mai avventurata con la sua macchina. Mia sorella era troppo paurosa, nessuno mai avrebbe potuto convincerla ad andare in quel posto, lei non lo avrebbe mai fatto. Lo escludo categoricamente e io conosco mia sorella". Il fratello ribadisce l’appello: "Chi sa qualcosa, per favore parli. Alice merita giustizia. Lei purtroppo non c’è più ma ci sono altre mamme e donne che possono essere in pericolo: ripeto c’è un killer a piede libero ed è urgente trovarlo, per mia sorella e per tutte le potenziali vittime che potrebbe fare. Alice sono certa direbbe così".

Maria Silvia Cabri