Chiesa del Voto e Guercino: i tesori ritrovati

Nell’edificio danneggiato dal sisma la prima cerimonia dopo la riapertura. E il capolavoro trafugato è tornato in San Vincenzo

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«Tra gli edifici danneggiati dal sisma questo era forse uno dei più sensibili, una ferita dolorosa per fedeli e non». Così l’assessore regionale Palma Costi è intervenuta, ieri, in occasione della riapertura al culto della Chiesa del Voto. L’edificio, che si trova in pieno centro a Modena, nel 2012 divenne una delle tristi ’fotografie’ del terremoto: una delle sue decorazioni in pietra, infatti, cadde rovinosamente sulla strada. Una tragedia solo sfiorata, per fortuna: nessuno rimase ferito. Sette anni dopo, la chiesa ha ufficialmente riaperto. Sono stati realizzati estesi interventi di consolidamento e miglioramento sismico, «finanziati – puntualizza la Regione – con oltre 717mila euro dal Commissario alla Ricostruzione Stefano Bonaccini». La cerimonia è stata officiata dall’arcivescovo Erio Castellucci. Erano presenti anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il prefetto Maria Patrizia Paba.

«Siamo lieti – ha detto l’assessore Costi – di essere giunti alla fine di un complesso intervento che è stato possibile anche ad un lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici, amministratori e istituzioni religiose. Nella ricostruzione abbiamo prestato molta attenzione a quella privata, a tutti gli edifici pubblici ed a quelli ad uso pubblico, come le chiese per ciò che rappresentano per la comunità. Dopo i lavori di recupero del Duomo, un altro tassello per restituire a questo territorio una parte importante di sé».

I lavori alla Chiesa del Voto sono iniziati nel luglio 2018 e sono stati prevalentemente di tipo strutturale, oltre ad alcune opere di finitura e restauro. L’intervento ha riguardato in particolare la riparazione, la messa in sicurezza e il rafforzamento delle strutture dell’edificio. I danni provocati dal terremoto avevano fortemente ridotto la capacità di resistenza alle azioni sismiche di porzioni della chiesa: murature portanti, archi e volte, meccanismi di ribaltamento delle facciate, timpani frontali e laterali, tamburo, cupola e lanterna, abside, copertura e sfere di facciata. Con una successiva variante sono stati autorizzati lavori a lesioni della cupola che non erano visibili al momento del rilievo. Le numerose opere d’arte presenti all’interno durante i lavori sono state spostate o protette mediante pannellature e teli.

Ma ieri non è stato solo il giorno della Chiesa del Voto. Poco lontano, in San Vincenzo (corso Canalgrande), è stato infatti scoperto il prezioso dipinto del Guercino trafugato cinque anni fa e ritrovato a Casablanca, in Marocco. Dopo il restauro (che si è concluso non senza polemiche: c’è chi contesta la qualità dell’intervento) il dipinto, che raffigura la ‘Madonna in trono con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo’ è stato esposto al Quirinale e alla Galleria Estense. E ieri è tornato nella sua dimora originaria, dove le misure di sicurezza sono state aumentate. Prima della cerimonia è stato il professor Emilio Negro, storico dell’arte e studioso del Guercino, a raccontare la storia e le particolarità di quest’opera d’arte ai tanti fedeli accorsi.