Chiesa di San Biagio, finalmente parte il cantiere

Rallentato dalla carenza di materie prime e ponteggi, sarà aperto a giorni. L’edificio religioso che si affaccia su via Emilia è inagibile dal sisma del 2012

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Prendono il via nei prossimi giorni, con la messa in sicurezza degli apparati decorativi interni, per entrare poi nel vivo a partire da giugno, a scuole terminate, i lavori di riparazione e di rafforzamento sismico della chiesa di San Biagio nel Carmine in via Emilia centro a Modena.

L’intervento all’edificio religioso di proprietà del Comune, rimasto danneggiato e inagibile in seguito agli eventi sismici del 2012, era stato programmato già in autunno, ma a causa della situazione del mercato edile l’avvio dei lavori ha subito ritardi. La chiesa risale al 1319 ed è stata fondata insieme all’attiguo convento. Gli affreschi all’interno sono del Seicento e il cantiere dovrà tener conto del fatto che l’edificio fiancheggia la via Emilia. Tra la difficoltà incontrate, infatti, c’è proprio quella del reperimento del ponteggio, una struttura complessa con impalcature posizionate in quota, senza base, per consentire, appunto, di mantenere libero il passaggio su via Emilia. E, ancora, il reperimento di materiali, in particolare ferro e legno, e l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia. I lavori, che saranno realizzati dall’azienda Candini Arte di Castelfranco Emilia, che si è aggiudicata l’intervento per un valore di 825 mila euro, avranno una durata di circa un anno. La chiesa a navata unica presenta altari laterali in nicchia tipici del periodo barocco per i quali saranno realizzate, in questa prima fase preliminare, protezioni con pannellature. L’avvio degli interventi più impattanti, invece, è previsto per inizio giugno: il montaggio della gru e del ponteggio comporterà un restringimento in via Emilia centro e la necessità di procedere togliendo tensione nella linea filoviaria per consentirne lo scostamento di circa un metro all’altezza del cantiere.

L’intervento è finalizzato alla riparazione dei danni e all’eliminazione di alcune criticità nello stato di conservazione delle strutture, con interventi di riparazione e rafforzamento locale volti a ridurre le vulnerabilità strutturali dell’edificio, che interesseranno la copertura, il sottotetto e la facciata principale, ma anche l’interno della chiesa e il campanile.