Chiesa terremotata nel mirino, ladri rubano le storiche campane

Concordia, furto sacrilego a Santa Caterina: da 9 anni erano sistemate a lato del sagrato. Indagano i carabinieri

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Ladri sacrileghi, nei giorni scorsi, hanno rubato due campane nella chiesa parrocchiale, in via Cappelletta Stoffi, a Santa Caterina, ancora distrutta dopo il terremoto del 29 maggio 2012. Il furto dei malviventi è avvenuto a pochi giorni dalla visita del vescovo Erio Castellucci che domani parteciperà nel cortile dell’asilo adiacente, alla presentazione del libro ’Santa Caterina di Concordia 15202020, un monastero, una chiesa, una comunità’, dedicato ai 500 anni dell’edificio religioso. Le 4 campane, salvate dai vigili del fuoco all’indomani del terremoto, vennero sistemate a lato del sagrato della chiesa di fronte al piccolo cancello che immette nel giardino dell’asilo. Lì sono rimaste, praticamente incustodite, per nove anni fino a qualche giorno fa. E’ stato facile per i residenti della zona e i parrocchiani che frequentano la chiesa provvisoria, al pianterreno della canonica antistante, accorgersi della sparizione. Oltretutto, le calotte trafugate, una di grandi dimensioni l’altra più piccola, avrebbero un peso stimato intorno ai 200 chili. A confermare la razzia del ’pesante’ bottino è Giorgio Sgarbanti stimato residente nella frazione, noto per essere stato il responsabile del patrimonio immobiliare della Diocesi di Carpi per una vita e, da poco, in pensione. "Sulle campane rubate c’è inciso il nome della fonderia e quello del sacerdote don Antonio Pellicciari che negli anni cinquanta le ha fatte rifare. Nel periodo della guerra, nel quaranta, vennero confiscate per essere fuse e ricavarne armi. La sparizione risale a prima dell’inizio dei lavori di rinnovamento della copertura ad opera di una ditta edile specializzata". Le formelle del prezioso soffitto ligneo sono state messe al sicuro insieme al crocifisso d’altare del XVIII secolo e la preziosa statua lignea di Santa Caterina patrona della chiesa. Rimane da capire cosa ne è del preziosissimo organo seicentesco, restaurato poco prima del sisma, collocato sopra la porta d’ingresso. Sul furto denunciato subito carabinieri, dal parroco don Andrea Kielbasa, indagherebbero anche i militari del nucleo di tutela del patrimonio culturale. Flavio Viani