
Policlinico, ogni anno sono quasi 500 i bambini under 13 anni che frequentano il rpnto soccorso. Erio Bagni: "La nostra associazione cerca di fornire soluzioni pratiche a problemi complessi".
’Porto sicuro per le mani dei più piccoli’ è il titolo del nuovo progetto di umanizzazione che ha l’obbiettivo di trasformare uno spazio tradizionalmente associato all’ansia e alla preoccupazione in un luogo accogliente e rassicurante per i bambini. Il progetto è stato realizzato col sostegno di Aseop. Incorporando elementi di colore, arte e gioco, si crea un ambiente che non solo faciliti la guarigione fisica, ma che promuova anche il benessere emotivo dei piccoli pazienti e dei loro familiari. Nel 2024 su 6.361 accessi totali al pronto soccorso della mano, 1.127 sono pazienti pediatrici (0-15 anni). Circa 500 sono quelli con età inferiore a 13 anni.
La realizzazione del progetto ha previsto due fasi: la decorazione delle pareti e la strutturazione di un angolo creativo. Sono, infatti, state dipinte le pareti della sala di attesa con colori vivaci e allegri, utilizzando disegni che rappresentano scene rassicuranti e familiari per i bambini, con animali, natura e personaggi dei cartoni animati. È, inoltre, stato allestito un angolo dedicato alla creatività e al gioco, dotato di un tavolino con sedie adatte alle dimensioni dei bambini dove poter leggere e distrarsi con giochi da tavolo di dimensioni idonee per bambini di tutte le fasce di età. I piccoli pazienti pediatrici possono trovare a disposizione una selezione di giocattoli che stimolino l’immaginazione, come puzzle, libri cartonati e giochi in legno.
"Desidero ringraziare Aseop per il costante sostegno ai nostri piccoli pazienti – ha commentato Andrea Ziglio, direttore sanitario dell’Aou – che oggi ci consente di inaugurare questo spazio davvero bello, che rientra nei percorsi di umanizzazione delle cure nei quali questa Azienda, come sapete, crede fermamente".
"La nostra Associazione - aggiunge Erio Bagni, Presidente di Aseop – cerca di fornire soluzioni pratiche a problemi complessi. In questi anni ha stretto ottimi rapporti con tutti i reparti dell’Aou che si occupano a diverso titolo di bambini. La Casa di Fausta, infatti, oltre a ospitare i bambini e i famigliari, seguiti dall’Oncoematologia Pediatrica, offre il suo supporto logistico e di calore umano a tanti altri pazienti e ai loro famigliari. Mi vengono in mente i Bambini Farfalla ma non solo. In questi anni abbiamo ospitato anche diversi bambini provenienti da fuori città curati dalla Chirurgia della Mano".