Chirurgia estetica, l'ex modella: "Evitate di inseguire la bellezza a tutti i costi"

Cristina Guidetti, sfigurata dagli interventi estetici: "Meglio accettarsi, in casi estremi affidarsi solo a professionisti"

La ex modella modenese Cristina Guidetti

La ex modella modenese Cristina Guidetti

Modena, 24 aprile 2022 - "Prima di intraprendere qualsiasi strada per modificare il proprio corpo occorre guardarsi dentro e accettarsi. Il secondo passo, però, è quello di mettersi nelle mani dei professionisti più esperti. La vita è la cosa più preziosa che abbiamo". Cristina Guidetti, ex modella modenese sfigurata da un intervento estetico commenta così l’assurda morte di Samantha Migliore, la 35enne deceduta in seguito ad un’iniezione al seno. Guidetti – che ha raccontato il suo dramma nel libro, le ‘Cicatrici nell’anima’ - a seguito di ustioni ha subito oltre 40 interventi al volto.

Si indaga sulla sostanza killer

Cristina, cosa ha provato quando ha letto della tragica morte di Samantha Migliore?

"Una fitta al cuore: per mettere a posto un difetto al seno, pare dovuto alla gravidanza si è messa nelle mani di una persona non esperta, non specializzata e ha ‘pagato’ con la propria vita. Nel mio caso, invece, era un chirurgo plastico rinomato eppure è andata male lo stesso. Per questo dico: è fondamentale stare attente e informarsi bene sul percorso che si intraprende e su chi se ne occuperà. Chi per ottenere un miglioramento estetico va a mettersi nelle mani di chiunque deve sapere che pone la propria vita in serio pericolo".

Questa sedicente estetista andava a casa delle ‘pazienti’. Pensa sia una pratica molto diffusa?

"Premetto che questa ragazza, questa giovane mamma è morta in maniera vergognosa. L’abusivismo va contrastato e spero sia fatta giustizia perchè, purtroppo, sentiamo spesso casi di persone che si vendono come specializzate e non sanno neppure cosa stanno facendo".

Quale messaggio intende lanciare alle donne che vogliono intraprendere un percorso di chirugia estetica o che hanno in programma trattamenti?

"La ricerca della perfezione, come nel mio caso e il pensiero che un trattamento estetico possa darci la felicità che cerchiamo, è sbagliata. Questo è il presupposto da cui partire. Bisogna innanzitutto guadrarsi dentro, accettare le proprie caratteristiche e difetti. Una volta fatto questo passo è bene informarsi, accettare strade basate su certezze e sicurezze ma, soprattutto, su esperti del settore. Se non ci sono possibilità economiche per affrontare quel trattamento, piuttosto, si aspetta o si rinuncia. Non scegliamo la strada più breve perchè può diventare la più dannosa. La vera bellezza è la libertà dalle proprie catene e lo ripeterò sempre".

Cosa si potrebbe fare per aiutare le donne a non cadere in queste ‘trappole mortali’?

"Consiglio alle ragazze che hanno problemi di insicurezza legati alla propria estetica prima di tutto di fare una bellissima auto analisi sulle motivazioni che le spingono a intraprendere quel percorso e sulle reali conseguenze che un trattamento estetico può portare. Inoltre è bene parlarne: infatti sono stata recentemente ospite all’assemblea d’istituto del ’Cattaneo Deledda’, proprio per incontrare i ragazzi e discutere con loro di bellezza e sofferenza, di caduta e rinascita, partendo dal mio libro".