Modena, 23 agosto 2019 - Forse non è tra le piste ciclabili più frequentate e probabilmente proprio per questo è diventata un luogo ideale per traffici illeciti. Stretta tra via Costa e via Montale, zona Cialdini, la pista ciclabile è chiusa da un lato dal retro di alcune palazzine, mentre dall’altro si affaccia su quello che dovrebbe essere un parchetto, ma è a tutti gli effetti una discarica a cielo aperto. Bottiglie, lattine, indumenti usati, e soprattutto, sacche di plastica e involucri di cellophane probabilmente usati per le dosi di droga. L’area verde è palesemente lasciata a se stessa in balia di chi l’ha trasformata in una pattumiera e nascondiglio, grazie anche alla presenza di qualche cespuglio e alberello, per mosse sospette. I rifiuti costellano il parchetto per tutta la sua lunghezza. Siamo a pochi metri da edifici che ospitano uffici e attività commerciali.
Giuliana Corona, ad esempio, lavora come fisioterapista in uno dei complessi che fiancheggiano il parchetto e la pista ciclabile. «Molti pazienti che lasciano l’auto qui nel parcheggio a fianco della ciclabile si lamentano della situazione – racconta – ma anch’io vedo spesso gruppetti di tre quattro persone che si spostano in bici con fare sospetto. Qui soprattutto dopo le 7 di sera non è affatto sicuro, specialmente per una donna da sola. E poi è grave la situazione di sporcizia dell’area».
A lanciare un sos anche una residente, Federica Devincenzi: «E’ inimmaginabile la condizione di degrado in cui versa la ciclabile di cui tutti dovremmo poter usufruire, che è parallela tra via Montale e via Cesare Costa. È terra di spacciatori di varie nazionalità, anche italiani, ad ogni ora del giorno e della notte. Nessuno se ne cura, io ho fatto più di una segnalazione e mi ritrovo in cortile questi soggetti», si sfoga.
«Abito a metà della ciclabile – aggiunge – il mio cortile ha una ringhiera e ho messo una barrierai n legno. Ma a volte me li ritrovo in giardino, ormai a una certa ora non posso più usarlo. Dal tardo pomeriggio sulla ciclabile arrivano gli spacciatori e alla notte non oso immaginare cosa possa succedere lì. Confezionano le dosi e le vendono senza preoccuparsi di essere visti, ormai è invivibile. C’è chi ha messo l’allarme perimetrale e le telecamere per paura. La pista ciclabile è terra dei pusher ma anche la loro pattumiera perché qui lasciano di tutto: avanzi di cibo, cartacce, lattine e bottiglie. Una discarica a cielo aperto. Anche se il problema più grave oggi è senza dubbio lo spaccio di droga. – spiega la donna – Ho segnalato il problema al nucleo problematiche del territorio della Municipale, ma non ho visto miglioramenti. L’anno scorso c’era perfino una tenda in cui i balordi accatastavano biciclette rubate e altro. Ora la tenda è un rifiuto abbandonato ancora visibile e riconoscibile». Oltre a zona di spaccio, la ciclabile è anche meta dei ricettatori: «Smontano le bici rubate o le cambiano per non renderle riconoscibili. Non ne possiamo davvero più, chiediamo controlli e pulizia per poter vivere in una situazione decorosa».