MARCO PEDERZOLI
Cronaca

Ciliegia d’oro a Coppelli: "Impegno nell’inclusione"

Vignola, il riconoscimento alla presidente dell’associazione Il Tortellante "Vuoto sociale per molti giovani autistici, così è nato il mio progetto".

Un momento della premiazione della Ciliegia d’Oro a Erika Coppelli

Un momento della premiazione della Ciliegia d’Oro a Erika Coppelli

I tortellini? Possono essere non solo buoni, ma anche terapeutici. Lo ha dimostrato, con la sua iniziativa di aprire la realtà "Il Tortellante" di Modena, Erika Coppelli, che ieri pomeriggio, nella sala dei Contrari della rocca di Vignola, ha ricevuto la Ciliegia d’Oro 2024.

Si tratta del premio, assegnato dall’associazione Centro Studi Vignola, che celebra ogni anno una personalità locale che si è distinta nella sua attività.

A premiare la presidente de "Il Tortellante" Coppelli è stato Massimo Toschi, presidente del Centro Studi Vignola, assieme alla sindaca di Vignola, Emilia Muratori, e a Tiziano Tabacchi direttore Bper di Vignola.

"La ciliegia d’oro dà visibilità al nostro territorio esaltando i suoi valori più autentici", ha commentato Toschi. Muratori ha aggiunto: "Parliamo di eccellenze sia per la ciliegia, sia per le persone che hanno ottenuto questo premio". Tabacchi ha poi ricordato che la giuria non ha avuto alcuna esitazione nell’assegnazione del premio a Coppelli. Poi, la stessa Coppelli durante l’intervista ha raccontato come tortellini e autismo, appunto, possano essere un binomio vincente.

"Sono mamma di Filippo – ha detto - un ragazzo autistico di 25 anni. Dopo la scuola, molti ragazzi nello spettro dell’autismo si trovano in una sorta di vuoto sociale: la scuola offre inclusione, ma dopo c’è poco. Bisogna costruire nuove opportunità. Durante una riunione del direttivo Aut Aut di Modena, parlando con un’altra mamma, Silvia Panini, ci confrontavamo su cosa potessero fare i nostri ragazzi. Lei mi raccontò: ‘Ho messo mio figlio a fare i tortellini… e li ha fatti davvero!’ Mi è sembrata un’idea geniale. Le ho detto: ’Facciamolo seriamente, strutturiamola questa cosa’. Così, in una stanza di Aut Aut, siamo partiti: abbiamo acquistato le attrezzature necessarie e chiamato le nonne dei nostri ragazzi. È così che è nato Il Tortellante. Oggi coinvolge 40 ragazzi nello spettro autistico e ben 129 nonni e nonne volontari. Abbiamo aiutato in questo modo anche la terza età: molte nonne, chiuse in casa, hanno ritrovato uno scopo. Persino i medici geriatri ci hanno contattati: fare tortellini è diventato un’attività terapeutica anche per chi soffre di Alzheimer".

Sempre Coppelli ha ricordato: "Anche lo chef stellato Massimo Bottura ci ha sostenuti: quando ha assaggiato i nostri tortellini e ha visto il valore del progetto, ha deciso di inserirli nei suoi ristoranti e li ha consigliati anche ai suoi colleghi".

Marco Pederzoli