"Ciliegie, annata difficile: puntiamo alla qualità"

Monari, presidente del Consorzio Igp: "Alcune varietà ormai superate vanno espiantate. Solo un ottimo prodotto contrasta l’iperproduzione"

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Il comparto cerasicolo vignolese "tiene" in un’annata difficile come questa, caratterizzata da un’iper produzione di ciliegie, proprio per la qualità. Tuttavia, nell’ottica di preservare la qualità, occorrerà presto prendere provvedimenti anche drastici, come l’espianto di alcune varietà di ciliegia, ormai superate. Ad esserne convinto è Walter Monari, direttore del Consorzio Ciliegia di Vignola Igp, che facendo un primo bilancio di questa campagna e parlando anche del futuro, spiega: "E’ una stagione difficile perché in tutti gli areali registriamo un’elevatissima produzione. Nello specifico, c’è tanto prodotto dal Sud, seppure in gran parte di scarsa qualità (da queste zone arriva mediamente solo il 20–30% di prodotto 26+, mentre la parte restante è al di sotto di questa misura), e neanche il Veneto si sta distinguendo a livello qualitativo. Vignola riesce a difendersi grazie a calibri più grandi, anche se a livello qualitativo non è l’annata migliore di sempre. In questa situazione, è difficile operare e i prezzi fortunatamente stanno tenendo. Solo per fare un esempio, nella grande distribuzione un mezzo chilo di ciliegie di Vignola è in offerta a 2,90 euro e non in offerta a 3,98 euro; per ciliegie di altre provenienze, questi sono gli stessi prezzi pagati per 1 chilo. Ci sono poi anche le eccezioni, con l’altissima qualità proposta a 9,90 euro il chilo. Del resto, non dimentichiamo che fare qualità implica avere dei costi elevati". Poi Monari, insistendo appunto sull’importanza di mantenere elevato il livello qualitativo della ciliegia di Vignola, anticipa un tema di cui nel Consorzio si discuterà a fine campagna. "In ogni caso – afferma il direttore – come Consorzio occorrerà fare un esame della situazione, facendo tesoro di quanto sta accadendo quest’anno. Credo infatti sia arrivato il momento di cominciare a espiantare quelle varietà che hanno fatto il loro tempo. Mi riferisco, ad esempio, a Giorgia e Grace Star, ma anche a Early Lory e Early Bigi, le prime due belle da vedere ma non troppo buone da mangiare, le seconde due precoci ma troppo tenere. Al loro posto, occorre piantare cultivar belle, sode e buone". Intanto, sul fronte commerciale, continuano ad arrivare attestati di stima per le ciliegie vignolesi. La campionessa di sci Sofia Goggia, che ha adottato un ciliegio presso l’azienda agricola Amidei Bettino di Vignola, ieri ha fatto un post su Facebook. Marco Pederzoli