
"Città ferma, servono nuove energie. Lavoriamo a una proposta vincente"
Mancano pochi mesi alla nomina del nuovo sindaco di Carpi. C’è fibrillazione tra i partiti politici, tra incontri, potenziali alleanze, coalizioni, toto nomi. Dopo due mandati, ossia dieci anni, di Alberto Bellelli e oltre 70 anni a guida Pd, in questo momento storico più che mai, tutti gli scenari paiono aperti. Annalisa Arletti, capogruppo e consigliere comunale di Fratelli d’Italia, interviene a 360 gradi sulla città e sulle prossime elezioni.
Consigliere Arletti, che Carpi vede oggi?
"Una città ferma, che arranca in tanti settori e che ha bisogno di invertire il declino al quale sembra destinata. Il declino non è un destino. Carpi ha bisogno di liberare energie nuove perché ha grandi opportunità, ma servono coraggio e visione".
Quali i maggiori punti critici? "Il degrado e la sicurezza in primis. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento importante della criminalità, che va di pari passo con il degrado in diverse zone della città, lasciate a loro stesse. Si pensi al Biscione, in via Lago di Bolsena, arrivando perfino al centro storico, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città. Anche la viabilità è stata fortemente compromessa da scelte ‘a senso unico’ della sinistra che amministra. Per non parlare della sanità; sono convinta che non abbiamo mai giocato in questi anni un ruolo da protagonisti nelle scelte importanti che venivano fatte sul Distretto e questo è colpa anche della politica. Il nuovo ospedale è un progetto lontano nel tempo, seppur valido. Mentre le criticità sull’attuale Ramazzini sono urgenti. In ultimo, ma non per importanza, la tutela e la promozione del nostro territorio e del tessuto economico: Carpi deve tornare protagonista in provincia e in regione e per fare questo dobbiamo renderla attrattiva. Come si fa? Secondo me con tre ingredienti: cura, dialogo, innovazione".
Si avvicina la scadenza del mandato di Bellelli: cosa boccia e cosa salva?
"All’inizio dicevo che il declino non è un destino. Sono convinta che l’empasse che la città vive sia una scelta; la scelta di chi ha anteposto gli interessi del partito e le sue rendite di posizione a quelli della città. L’aver buttato Aimag in pasto ad Hera è qualcosa che politicamente non gli si può perdonare perchè rappresenta la svendita del territorio. Fare il sindaco è un compito complesso, ma non ho problemi a ribadire ancora una volta che questa è la peggior giunta nel momento storico più difficile dal dopoguerra ad oggi".
Si entra sempre più nel vivo della campagna elettorale: come la state vivendo?
"Il 26 novembre Fratelli d’Italia celebrerà i congressi provinciali. Sarà un momento di grande partecipazione dove eleggeremo la presidenza del partito e i dirigenti di tutta la provincia e a seguire verranno eletti anche i presidenti di circolo cittadini. Questo ci permetterà di arrivare alle elezioni amministrative pronti per le grandi sfide che ci attendono in tanti comuni".
E secondo lei come la sta vivendo il Pd?
"Non mi appassiona parlare di cosa succede in casa d’altri. Preferisco commentare le nostre di proposte. Noto molta divisione interna, questo sicuramente". Nel 2019, il Pd di Carpi per la prima volta è stato portato al ballottaggio (con Federica Boccaletti): pensa si possa ripetere questa situazione?
"Quello che ci auguriamo, e su cui lavoreremo insieme agli alleati, è di migliorare il risultato del centro-destra. In politica contano pure i numeri e raggiungere il ballottaggio dipende anche dai risultati delle altre liste. Pensiamo che Carpi sia realmente contendibile e lavoriamo per una proposta vincente".
La domanda che in molti si stanno facendo: si candiderà?
"Io non gioco questa partita da sola. Faccio parte di un partito che oggi è al governo della Nazione e di una squadra a livello locale che sta costruendo una classe dirigente all’altezza di poter governare la città dopo più 70 anni di monocolore.
Il nome del candidato arriverà; oggi lavoriamo ai contenuti e al progetto. Questo ci permetterà di individuare così i profili migliori per amministrare la città".
Maria Silvia Cabri