Cittadinanza dopo 20 anni Jenny commuove Montese

Festa per la storica barista: "Sono fuggita dalla miseria, qui mi sento a casa"

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"Alla nuova italiana". Lo avevano scritto le colleghe su un biglietto che accompagnava un bel mazzo di fiori destinato a Geanina Mara, che ieri a Montese ha finalmente ottenuto la cittadinanza. Jenny, come tutti la chiamano, ha giurato davanti al sindaco Matteo Deluca, presenti Vittoria Maggi, responsabile dell’Area amministrativa del Comune, e Bettina Mullolli dell’Ufficio anagrafe. Non sono poi mancati numerosi brindisi alla Caffetteria Vecchia Piazza, dove Jenny lavora da anni, uniti alle felicitazioni. È stata super festeggiata la "nuova italiana". Geanina Mara, carattere riservato ma socievole, è stimata e molto apprezzata. Conta tanti amici a Montese. Aspettava da tempo la concessione della cittadinanza, perché lei si sente italianissima. È qui da vent’anni e ha alle spalle il difficile periodo precedente all’emigrazione che ha molte similitudini con parti del territorio della nostra montagna quando, tra fine Ottocento e inizio Novecento, tante braccia andarono in cerca di una vita migliore. Jenny è stata costretta a lasciare la propria terra perché troppo povera, non lasciava intravvedere un futuro dignitoso. Abitava con il padre e tre sorelle nel sud della Romania, vicino a Bucarest. La mamma la perse quando aveva cinque anni. Poco più che adolescente partì in cerca di lavoro che trovò in un ristorante a 500 chilometri di distanza da casa, ma il salario era talmente esiguo che non bastava nemmeno per pagare l’affitto della camera. Sull’esempio di una sorella emigrata in Brasile, nella sua mente maturò la volontà di andarsene e scelse l’Italia. "Il lavoro l’avevo in Romania – racconta – ma arrivavo a metà mese e i soldi erano finiti. Dovevo andarmene: non c’era altra scelta. Partii da sola e, tramite un mio parente, che conosceva un signore di Pievepelago, trovai un lavoro nel ristorante Da Martino, sulla Fondovalle Panaro. Mi trovo bene a Montese. Ormai è la mia seconda casa. Il lavoro mi piace tantissimo". Quando ha le ferie, Jenny ritorna al suo paese natale a trovare il papà e gli altri parenti. "Il paese è ancora come quando lo lasciai nel 2002 – dice –. Nelle case non c’è riscaldamento, non c’è acqua, non c’è il gas. Per l’acqua esiste un pozzo in mezzo al paese. Non c’era vita quando me ne andai e non c’è vita oggi. I giovani che sono emigrati non ritorneranno più, non avrebbero futuro, e gli anziani stanno morendo. É un paese destinato a scomparire". Due anni dopo il suo arrivo in Italia, Jenny ha portato a Montese sua cugina Irina. "È la mia preferita, ha un lavoro e anche lei si trova bene qui".

Walter Bellisi