Coltellate nel locale abbandonato Recise due dita a un giovane

Tentato omicidio all’interno dell’ex ’Riad’ di Ponte Alto: il 30enne è in ospedale in gravi condizioni. Dopo l’aggressione la vittima ha cercato aiuto suonando ai vicini. Lo stabile in disuso oggi è meta di sbandati

Coltellate nel locale abbandonato  Recise due dita a un giovane

Coltellate nel locale abbandonato Recise due dita a un giovane

di Valentina Reggiani

Ha probabilmente cercato di chiedere aiuto, suonando ad alcuni residenti nel cuore della notte. I segni della fuga – copiose tracce ematiche – ieri mattina erano infatti ben visibili nei pressi del locale abbandonato. Ennesimo e cruento episodio di violenza ieri in città. A seguito di una lite tra nordafricani, infatti, un 30enne ora versa in gravi condizioni in ospedale. Il giovane – che non risulta essere fortunatamente in pericolo di vita – è stato colpito più volte al capo con un’arma da taglio, probabilmente un coltello. Probabilmente nel tentativo di ‘parare’ i colpi all’uomo sono state quasi completamente amputate due dita della mano. Ora gli agenti della squadra mobile, coordinati dalla procura stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto accaduto mercoledì notte. Il fascicolo sarebbe stato aperto con l’ipotesi di reato di tentato omicidio.

Parliamo di una vicenda dai contorni ancora poco chiari e che coinvolge persone ai margini, per la maggior parte clandestini. L’aggressione è avvenuta all’interno di un locale di Ponte Alto, chiuso da oltre un anno. Parliamo dell’ex Riad, dove spesso si riunivano diversi giovani. Ebbene, come confermano i vicini, da mesi lo stabile risulta abitualmente occupato da senzatetto: giovani stranieri che entrano ed escono tranquillamente dal locale-palafitta. Circa due mesi fa sono intervenuti sul posto anche gli agenti della polizia locale, a seguito delle segnalazioni dei residenti, e la situazione è da tempo all’attenzione delle forze dell’ordine. Non è chiaro al momento chi abbia aggredito il 30enne e per quale motivo. Ieri mattina sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, della scientifica e della volante e all’interno del locale in disuso sono stati sorpresi nel sonno cinque marocchini poi portati in questura per essere identificati e sentiti. Sicuramente risulterà fondamentale la testimonianza della vittima al fine di individuare con esattezza gli aggressori. L’episodio è accaduto intorno all’una di notte. Il giovane sarebbe stato aggredito all’interno dello stabile, dal quale – come dimostrano le numerose tracce di sangue – è poi riuscito ad uscire. Il ragazzo si sarebbe trascinato all’esterno per poi cercare riparo dai vicini di casa: il campanello, ieri, era imbrattato di sangue ma la coppia che vive nella villetta accanto ha spiegato di non aver udito nulla purtroppo. "Noi siamo all’ultimo piano e purtroppo non abbiamo sentito – spiega Maurizia Magnani – Da diverso tempo ci solo persone che occupano l’edificio. Avevamo segnalato il movimento e due mesi fa sono venuti anche i vigili urbani. Noi di solito ne vediamo due o tre ma non sappiamo se siano sempre quelli: li avevano portatili via tutti gli agenti della polizia locale, ma al pomeriggio erano di nuovo qua. Ci siamo resi conto solo questa mattina di quello che era capitato, notando il sangue e la polizia. È da circa un anno che lo stabile e’ abbandonato – aggiunge – Almeno era un ritrovo per giovani..."