«Coltello alla gola, poi mi ha stuprata»

LE AVREBBE puntato contro un coltello per poi violentarla. «O sei mia o di nessuno», le avrebbe gridato. L’immediato intervento degli uomini della volante della polizia di Stato ha permesso di identificare l’aggressore: un cubano di 49 anni arrestato per violenza sessuale aggravata. L’episodio si è verificato lo scorso week end nei pressi del centro storico. L’ennesimo di violenza contro le donne. Tra vittima e aggressore ci sarebbe stata una precedente relazione. Lui, il 49enne, non avrebbe accettato la fine del rapporto tanto che nei giorni precedenti vi sarebbero state diverse liti. L’uomo, l’altra sera, avrebbe chiamato la vittima, una connazionale poco più giovane, chiedendo di parlare. Nonostante in passato la donna avesse subito diversi terribili pestaggi, tanto da decidere di lasciarlo, avrebbe accettato l’incontro. A quel punto lui si sarebbe introdotto con una scusa nella sua abitazione di via Oneglia per poi puntarle un coltello addosso, minacciandola di morte. La vittima, sotto choc e temendo per la propria incolumità, sarebbe rimasta inerme mentre lo straniero abusava di lei. Mentre il suo aguzzino si allontanava, avrebbe però trovato la forza di chiamare le forze dell’ordine. Una telefonata che ha permesso agli agenti della volante di arrivare in tempi brevissimi sul posto e di intercettare il cubano mentre tentava di dileguarsi. Nei confronti dell’uomo sono scattate le manette per violenza sessuale aggravata dalla minaccia con l’utilizzo di un’arma ed è stato processato per direttissima. Nei suoi confronti sarebbe stata disposta la custodia cautelare in carcere: come avviene in questi casi, infatti, sono ora in corso gli accertamenti tecnici necessari al fine di trovare conferma al racconto della giovane vittima. Pare però che i primi riscontri raccolti abbiano dato esito positivo: la ragazza è stata aggredita sessualmente dall’ex fidanzato – un uomo che in passato più volte aveva alzato le mani – l’ennesimo che pare si sia rifiutato di accettare un un rifiuto, prendendosi con la forza quanto riteneva di sua proprietà. Un caso di violenza che rientra nel codice rosso, recentemente entrato in vigore proprio per difendere le vittime di violenza di genere assicurando loro una corsia preferenziale, con l’obbligo per i pm di ascoltarle entro tre giorni dalla denuncia del fatto.