
"Mettere sotto accusa dentro e fuori i tribunali" il magistrato Lucia Musti, procuratore generale della Corte di Appello di Torino...
"Mettere sotto accusa dentro e fuori i tribunali" il magistrato Lucia Musti, procuratore generale della Corte di Appello di Torino (e già pm a Modena), in quanto "prezzolata e serva della mafia del Tav", è quanto si legge in un documento diffuso dal N-Pci (nuovo Partito comunista italiano), un comitato asseritamente clandestino legato ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo). L’anonimo estensore del testo si richiama all’intervento della Pg Lucia Musti – all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Torino – in un passaggio nel quale la procuratrice aveva "sollecitato la condanna dei militanti di Askatasuna e del movimento No Tav" imputati nel maxiprocesso in via di conclusione nel capoluogo piemontese. La medesima ‘esortazione’ è stata estesa nei confronti del modenese Enrico Aimi (nella foto), membro laico del Csm vicino a Forza Italia, che nel corso della cerimonia aveva, si legge nel documento diffuso dai ‘neocomunisti’, "abbaiato al rischio di un ritorno agli anni di piombo". "Tentano – prosegue il documento – di seminare sconforto, rassegnazione e diserzione dalla lotta. Fargli ricadere addosso questo macigno significa resistere a oltranza, ma soprattutto metterli sotto accusa fuori e dentro i tribunali. Questo è il compito dei comunisti e dei più determinati promotori delle lotte sociali".
"Piena solidarieta" alla procuratrice generale di Torino Lucia Musti e al consigliere del Csm Enrico Aimi la esprime il laico del Csm Ernesto Carbone: "Conosco bene entrambi – dichiara Carbone – e sono certo che non si faranno intimidire da 4 soggetti anacronistici che conoscono solo l’illegalità e la violenza".