
L'area di intervento
Modena, 12 giugno 2025 – La Complanarina continua a tenere banco nel dibattito politico modenese e regionale. Dopo la lettera inviata martedì scorso dal sindaco Massimo Mezzetti al ministro Matteo Salvini per sollecitare l’approvazione del decreto che sblocchi i lavori sul cavalcavia della Nuova Estense, il tema è tornato prepotentemente al centro dell’attenzione. Mentre i cantieri dell’opera proseguono regolarmente secondo il cronoprogramma stabilito – con la maggior parte del tracciato che va avanti senza intoppi – è fuori dal cantiere che si accende lo scontro politico. Ieri il presidente della Regione Michele de Pascale, a Modena per l’inaugurazione della Pedemontana, è tornato sull’argomento con parole durissime nei confronti del governo centrale. "Dobbiamo definire bene tutti i capitoli – ha detto de Pascale – stiamo aspettando con preoccupazione un incontro col governo per fare il punto sulle concessioni autostradali. Ho sollecitato sia alla presidente del Consiglio che al ministro Salvini un incontro urgente perché l’Emilia-Romagna non può essere abbandonata dallo Stato nelle sue infrastrutture fondamentali".
Il caso della Complanarina, infatti, non è isolato. Il presidente regionale ha messo in evidenza come il problema riguardi l’intero sistema infrastrutturale dell’Emilia-Romagna, a partire dal Passante di Bologna: "C’è un cantiere già avviato, si leggono dichiarazioni surreali da parte di forze politiche che vorrebbero scavarla tutta sotterranea o spostarla altrove, e il governo tace", ha attaccato de Pascale. Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti dell’Emilia-Romagna prevede opere per 30 miliardi di euro, ma come ha ammesso lo stesso de Pascale, "non è realistico" senza coperture finanziarie adeguate.
Sul fronte locale, intanto, arriva la voce della Lega con il capogruppo in consiglio comunale Giovanni Bertoldi, che conferma l’impegno bipartisan sull’opera: "Il ministro Salvini è stato informato da mesi delle problematiche burocratiche che stiamo cercando di dipanare. La volontà politica di maggioranza e minoranza è di sbloccare quanto prima l’opera, fondamentale per lo sviluppo economico del territorio". Bertoldi però non risparmia una frecciata: "Purtroppo paghiamo tutti le inefficienze del centralismo romano".
p.t.