Comportamenti antisociali Team aiuta gli adolescenti

Il progetto si chiama ’Kombolela’, l’assessore Calzolari: "Con il lockdown il disagio è aumentato, arrivano più richieste d’aiuto da parte delle famiglie"

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‘Kombolela’ in Tanzania indica il gioco del ‘nascondino’. E’ questo il nome scelto per il progetto triennale mediante il quale i Servizi Sociali prendono in carico minorenni, dai 13 ai 17 anni, con comportamenti antisociali, su segnalazione dell’Autorità giudiziaria ma anche di associazioni, comunità sportive o confessionali, insegnanti o gli stessi genitori. Il progetto, finanziato con 90mila euro dall’Unione Terre d’Argine, è frutto della co-progettazione di Centro per le Famiglie, Servizi Sociali e Terzo settore: durerà fino ad ottobre 2024 ed è destinato a una cinquantina di utenti. "Avevamo iniziato a parlare di questo progetto legato al disagio degli adolescenti già prima della pandemia – afferma Tamara Calzolari, assessore alle Politiche sociali –. Poi, con il lockdown, queste esigenze sono divenute ancora più impellenti, come dimostrano anche gli episodi della cronaca locale. Significativo è anche l’aumento di richieste di aiuto da parte di genitori che ha ricevuto il Centro per le famiglie, a fronte di adolescenti sempre più difficili da gestire". "Per questo dallo scorso autunno abbiamo iniziato ad impostare il progetto, dando vita alla rete –prosegue l’assessore Calzolari – e adesso l’iniziativa si è avviata con alcuni ragazzi che sono già stati inseriti".

Alcuni soggetti del Terzo Settore, di concerto appunto con il Centro per le Famiglie e i Servizi Sociali, hanno predisposto specifici interventi socio-educativi extrascolastici per contrastare disagio e condotte antisociali di preadolescenti e adolescenti: si tratta delle associazioni Eortè (capofila), Effatà, Porta Aperta, Il mantello, Aneser e Anspi di zona, la cooperativa sociale Giravolta, il Centro servizi per il volontariato Terre Estensi, il rugby Carpi e il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari. Un gruppo di valutazione – coordinato dai Servizi Sociali con il Centro Famiglie, e composto da quattro referenti indicati dai soggetti partecipanti – si riunisce in media un paio di volte al mese per confrontarsi sulle segnalazioni pervenute. La partecipazione ai percorsi è gratuita per la famiglia del minore. "Le segnalazioni dei giovani – spiega l’assessore – possono arrivare dall’autorità giudiziaria ma anche dal contesto scolastico, sportivo, dalla parrocchia o dalla famiglia stessa, ogni qualvolta uno di questi soggetti reputi necessario riportare il giovane in questione su di un percorso ‘sano’, mediante appunto progetti personalizzati in cui l’adolescente è tenuto a impiegare il suo tempo in modo costruttivo. I ragazzi hanno bisogno di essere accolti, ma al contempo devono essere messi di fronte alla necessità di assumersi delle responsabilità. In tutto questo i giovani sono affiancati da educatori con qualifica professionale, che fungono da esempi positivi".

Le segnalazioni vanno fatte a questi recapiti: 059649620 o massimo.maini@terredargine.it Maria Silvia Cabri