"Con il Covid tre milioni in meno di entrate"

Il sindaco Menani: "Difficile pianificare in queste condizioni. Faccio politica da bar? Ne sono fiero, cerco il contatto con la gente".

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di Gianpaolo Annese

Il sindaco Gian Francesco Menani risponde a distanza all’ex primo cittadino Claudio Pistoni che nei giorni scorsi aveva fatto le pulci al primo anno di questa giunta.

Sindaco, avevate promesso che avreste abbassato le tasse.

"La nostra intenzione era quella, ma questa emergenza sanitaria ha scombinato tutti i piani. In questo momento siamo dovuti ricorrere a una variazione di bilancio molto importante per garantire la tenuta dei servizi: scuole, trasporti, mense. Abbiamo stimato mancate entrate per tre milioni di euro: dobbiamo far fronte all’emergenza sociale adesso perché ci sono tante famiglie in gravi difficoltà economiche".

Un’altra grana è il cambio al volo ai vertici di Sgp. Siete dovuti ricorrere a un temporary manager, ma in realtà ci sarebbe bisogno di un timoniere a lungo termine.

"Le dimissioni di Morselli sono arrivate abbastanza a sorpresa. La legge dice che negli enti quando si dimette un dirigente occorre nominarne subito un altro. Ci siamo affidati temporaneamente a un professionista di riconosciuta competenza e nel frattempo individueremo una figura anche per il futuro: i manager vanno e vengono, non mi scandalizzerei".

Non c’è pace per Sgp insomma.

"Il nostro obiettivo è condurre in porto il concordato nei tempi stabiliti e trasformarla in una società che non abbia bisogno di essere foraggiata dal Comune. Di certo garantisco che se anche le attività dovessero ritornare in Comune nessuno dei dipendenti perderà il posto di lavoro".

Più in generale una delle accuse che le muove Pistoni è che a questa giunta manca una visione di città.

"Si fa fatica oggi a pianificare per i prossimi anni. Le cose cambiano nel giro di pochi mesi, come abbiamo visto con il Covid. Sicuramente è una città che è cresciuta disordinata, anche Pistoni deve fare mea culpa visto che è stato assessore all’Urbanistica per due mandati. La cosa importante per me è avere sempre un rapporto diretto con i cittadini".

Qualcuno la chiama ‘politica da bar’.

"E ne sono fiero. Io cerco sempre di stare in mezzo alle persone. Il sabato e la domenica vado in piazza, faccio colazione al bar e chiacchiero con le persone che hanno bisogno di aiuto. Io sono disponibile, uso per lavorare anche il porticato di piazza Garibaldi, non sto blindato in ufficio oppure spesso fuori città come faceva chi mi ha preceduto".

Ritiene sufficienti i risultati raggiunti sul fronte della sicurezza? L’assunzione degli agenti della municipale sta premiando?

"Abbiamo ricostituito il nucleo di polizia giudiziaria, abbiamo costituito il nucleo anti-degrado. Le leggi d’altra parte non aiutano: negli ultimi anni sono stati depenalizzati decine di reati, tra cui quello di clandestinità. Con due pattuglie sul territorio che presto diventeranno tre crediamo che la città sia più sotto controllo, mi risulta che i furti per esempio siano in calo".

Beh, nel periodo Covid tutti i reati sono calati. Il punto è: ritiene che un’amministrazione comunale e un sindaco possano incidere sulla sicurezza di una città?

"Il sindaco non è il capo delle forze dell’ordine. Però sicuramente il pensiero e l’attenzione che trasmette alla cittadinanza su questo teme non passa inosservato alle forze dell’ordine. Io a sassuolo vedo più azioni e arresti per spaccio rispetto agli anni scorsi".