"Consultorio fondamentale: 40 anni al fianco delle donne"

La responsabile Franca Vignaroli è andata in pensione: "L’ultima cartella che ho aperto è stata quella di mia nipote. Ora mi dedicherò al volontariato"

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L’ultima cartella aperta è stata quella della nipote Sara, una futura mamma; poi, si è lasciata alle spalle la porta del suo studio e ha timbrato il cartellino.

Dopo quarant’anni al servizio del Consultorio di Sassuolo, Franca Vignaroli ha svolto la sua ultima giornata lavorativa da ostetrica e responsabile screening, della nostra città.

Con tanti ricordi nel cuore e qualche lacrima sotto gli occhiali, Franca è andata in pensione. "L’ultima persona che ho ricevuto nel mio studio è stata mia nipote: le ho fissato tutti gli appuntamenti e l’ho affidata alle mie bravissime colleghe – racconta l’ostetrica –. E’ stato difficile timbrare l’ultimo cartellino che per una vita ha dato inizio alle mie giornate di lavoro". Ed è proprio nel ricordare la sua ultima giornata da ostetrica, che Franca fatica a trattenere le lacrime: "Monica, la mia collega, mi ha accompagnata al marcatempo, lì le portinaie mi hanno regalato un mazzo di fiori. Non ce l’ho fatta: sono scoppiata in lacrime. Potrò sempre tornare al Consultorio, è vero, ma ora si apre un nuovo libro, con un’altra storia: magari quella del volontariato, che possa farmi stare bene come questo lavoro che ho amato e onorato".

Non c’è probabilmente famiglia sassolese che non conosca, direttamente o indirettamente, la dottoressa che nel 1984 dall’ospedale di Ferrara, dove lavorava, è stata chiamata per prestare servizio al Consultorio familiare di Sassuolo. "Ho iniziato a lavorare a 28 anni, sono stata prima a Bormio e poi a Ferrara, fino a quando, dopo diversi concorsi, sono stata selezionata per il Consultorio. All’inizio ero disorientata, non capivo come un’ostetrica, che si forma per supportare la donne durante il parto, potesse essere utile in questo ambiente". Eppure, a Franca è bastato poco per scoprire che avrebbe avuto l’opportunità di seguire le donne durante ciascuna fase della loro vita, non soltanto nel corso di un parto: "Era un mondo molto più ampio e questo mi piaceva, sarei stata una sorta di ‘insegnante’ per le mie ragazze: diventi un punto di riferimento per la crescita". Nell’ambulatorio medico sociale, la carriera della dottoressa inizia dietro la scrivania dello ‘Spazio Giovani’, ascoltando le incertezze e le paure di chi stava diventando grande. E passa anche tra i banchi di scuola, con l’obiettivo di sensibilizzare su temi importanti per l’adolescenza. "Ho dato tanto al mio lavoro e ho ricevuto molto di più – sottolinea Franca, con voce spezzata – . Le persone che sono arrivate nel mio studio, forse, sono state più utili a me perché mi hanno mostrato che la vita di ognuno è diversa e talvolta complessa; così ho imparato a non giudicare ma ad ascoltare". In una carriera lunga e ricca di emozioni come questa, però qualche ‘basso’ si è presentato: "Davanti a ragazze giovani completamente sole, è stato difficile – spiega commossa – avrei voluto portarle a casa con me".

Oggi Franca descrive il suo percorso come un fiore con tanti petali diversi da innaffiare e, alla fine di questa strada, esprime un desiderio: "Mi piacerebbe che il Consultorio fosse conosciuto ancora di più tra i ragazzi, qui c’è un servizio tutto per loro ed è gratuito".

Ylenia Rocco